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Economia

Nomine & Poltrone, una donna alla guida dei lavoratori del commercio e coop: "In difficoltà anche i grandi gruppi"

Quasi 5mila iscritti per la Filcams CGil della provincia di Perugia. Famiglie senza soldi per acquistare prodotti, la crisi continua. No alle aperture domenicali e nei giorni di festa nazionale

E' stata rieletta Stefania Cardinali a segretaria generale della Filcams Cgil di Perugia (oltre 4700 iscritti) il congresso della categoria che organizza lavoratrici e lavoratori del commercio, terziario, servizi e cooperazione. Il congresso, arrivato dopo un lungo percorso di assemblee nei luoghi di lavoro (127) si è svolto oggi, 23 ottobre, presso la Rocca di Casalina a Deruta, con la partecipazione del segretario nazionale Filcams Fabrizio Russo. Cardinali è stata confermata alla guida del sindacato con 56 voti favorevoli, 2 contrari e 2 astenuti.
 
“Nel commercio tira una brutta aria in Umbria - ha detto nella sua relazione la segretaria - una regione sempre più connotata da ipermercati, supermercati e cittadelle dello shopping. Ma questo ha conseguenze pesanti sui negozi più piccoli, sulle catene locali. E poi, se parli con le grandi catene alimentari, che sia Coop, Conad o Emi, nessuno canta vittoria, perché i soldi nelle tasche degli umbri sono sempre meno, i ricavi sono al lumicino e la concorrenza, allora, si fa sulla pelle di chi lavora”. Centrale in questo ragionamento è anche la questione delle aperture domenicali e festive. “Aprire la domenica, a Pasqua o a Natale, ormai l’abbiamo capito, non funziona - ha detto ancora Cardinali - Sono aumentate solo le spese di gestione e il perché è abbastanza ovvio, senza scomodare grandi strateghi del marketing: denari, più di quelli, non ne abbiamo in tasca e quindi niente più abbiamo da spendere”. 

E i soldi da spendere non ci sono anche perché dilaga il lavoro sottopagato, sfruttato, precario, povero, il lavoro “meno uguale”, come lo definisce Cardinali, lei stessa lavoratrice proveniente dal mondo degli appalti: “Appalto è la cucina dell’ospedale, la mensa dei nostri figli a scuola o all’università, appalto è chi prenota l’impegnativa tramite Cup o svuota il bancale della grande fabbrica, appalto è chi di solito spegne la luce nel posto di lavoro per il week end o l’accende la mattina all’alba per le pulizie. Sono profili professionali diversi, ma cosa hanno in comune? - si è chiesta Cardinali - Non lavorano per chi dovrebbero, hanno un contratto diverso e sono in genere sottopagati, cambiano datore di lavoro di continuo, e anche alle assemblee sindacali spesso non possono entrare, o devono svolgerle separatamente in un’altra sala. E allora - ha concluso Cardinali - bene abbiamo fatto a intitolare il nostro congresso 'Filcams Collettiva’, perché non è più rimandabile una discussione sui perimetri contrattuali, sui premi di produzione, contro ogni forma di dumping, perché o noi riuniamo il mondo del lavoro o abbiamo perso, come esseri umani, come lavoratori e come sindacato”. 
 

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