Parte la missione riaprire locali da ballo in centro: "Solo se sale insonorizzate"
Il Piano del Commercio fa rilasciare autorizzazioni solo in periferia a differenza di tutte le altre grandi città come Torino e Firenze. Ma dal 2012 - entrata in vigore della delibera - nell'acropoli sono chiusi tutti
Cambiare il Piano del commercio che, con le sue regole, penalizza il centro storico anche in fatto di locali da ballo nonostante in passato siano stati il fulcro della movida universitaria e dei perugini in genere. La modifica porta la firma del consigliere comunale del Pd Tommaso Bori che ha ricordato "come attualmente nell’acropoli non è presente alcun locale di questo genere, con conseguente negative in termini di frequentazione del centro storico da parte dei giovani".
Da qui la proposta di modificare il piano del commercio perugino per consentire l’apertura di locali con attività da ballo, purchè i locali siano altamente insonorizzati e a prova di sonno dei residenti. Quando è stata approvata la delibera con i vincoli per i locali da ballo erano presenti in Centro Storico, il Dorian Gray in Viale Roma. il Domus in Via del Naspo. Club 27 in Via Bartolo. Story Teller in Via del Bovaro. Fatta eccezione per il Dorian Gray - diventato attualmente il Velvet - tutti i locali sono chiusi.
Una situazione che costringe tutti i giovani perugini, gli studenti fuorisede che la nostra città ospita e i ragazzi delle città limitrofe a spostarsi in periferia o in altri comuni per poter ascoltare concerti musicali o serate di intrattenimento in cui vi sia la possibilità di ballare.
Nella proposta Bori si prevede "l’introduzione, di intesa con i gestori, di regole di comportamento chiare e di gestione dei locali pubblici con una apposita “patente a punti” sulla scorta delle iniziative adottate in altri Comuni come Torino, Firenze , Bari e Brescia”. Un modo per garantire i residenti ma allo stesso tempo con le riaperture dei locali da ballo anche riportare gente in centro storico.
