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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Centro Storico / Via Cartolari

Crisi del commercio: "Serve un'attrattiva forte per far rivivere il centro storico"

Abbiamo intervistato Giuseppe Capaccioni vice-presidente della Confcommercio di Perugia per capire come il centro storico può superare la crisi

Dopo la calda estate, settembre è un po' il mese della ripartenza, soprattutto per il centro storico di Perugia, acropoli di una città molto legata all'università e al suo calendario. All'ombra della rocca la città vive ormai da tempo una crisi d'identità, tra i fattacci di cronaca e il problema 'sicurezza', la cosa che più influisce sulla mancata ripartenza sembra essere proprio la crisi del suo tessuto commerciale.

Tanti sono i fattori che premono, dalla crisi generale, all'abbassamento dei consumi, alla diminuzione degli studenti. Così in giro si vedono molte attività chiudere, tante camere e appartamenti sfitti. In ogni caso più volte i cittadini hanno espresso la necessità di riorganizzare completamente e strutturalmente il centro storico.  A tal proposito abbiamo chiesto a Giuseppe Capaccioni (foto), proprietario del negozio storico di corso Vannucci 'Andrei', vicepresidente della Confcommercio di Perugia e Presidente del Consorzio 'Perugia in centro', ragioni e prospettive per il futuro dell'acropoli perugina.  

Il consorzio promosso da Confcommercio è stato fautore dell'iniziativa 'Perugia is open': "Proprio l'iniziativa 'Perugia is open' ha dimostrato come il marketing e la sinergia tra commercianti possano regalare buoni risultati - spiega Capaccioni - abbiamo avuto, nelle domeniche in cui le attività sono rimaste aperte, un +40% di flussi di persone nel centro, e addirittura un +160% nelle sere del giovedì. L'iniziativa è stata proficua ma ha bisogno che si rinnovi anno per anno con le migliorie necessarie."

"Il problema - continua Capaccioni -  è che il centro si sta svuotando di cittadini, i perugini lo frequentano sempre meno e questo fa si che non si trovi più al 'centro' della vita della città, abbiamo bisogno di un'attrattiva, di una 'locomotiva' che faccia da traino, purtroppo il centro paga la proliferazione di grandi superfici commerciali nella periferia."
 
Secondo Unioncamere le regione Umbria rispetto ad altre realtà va meglio soprattutto nell'export e nell'innovazione, ma il centro storico del capoluogo è forse una delle zone più vulnerabili rispetto al cambiamento delle abitudini nei consumi da parte delle famiglie. Infatti la metà dei commercianti denuncia un calo drastico delle vendite rispetto al primo trimestre dell'anno, e se le grandi superfici, tipo iper-mercati, reggono, sono i piccoli esercenti e gli artigiani che devono resistere con tutte le forze per non dover chiudere.

388963_4574975054669_1101178661_n-2Il centro storico di Perugia ha sempre avuto nel suo 'dna' un tessuto artigianale forte, erede della tradizione secolare della città, ma la crisi ha generato un'escalation di chiusure che potrebbe far sparire del tutto l'artigianato dalla viuzze medievali. "E' importante che accanto alle botteghe dell'artigianato si realizzino dei percorsi che le mettano in mostra - sottolinea Capaccioni - nei momenti di crisi è fondamentale rinnovarsi grazie a nuove idee, altrimenti si rischia di restare travolti dalla crisi stessa. Le istituzioni non sono distanti da noi ma c'è bisogno che ci mettano a disposizione una semplificazione che aiuti il commercio a crescere".

Ma non tutto è nero e grazie all'unione d'intenti dei commercianti, nel darsi una programmazione  e un'idea comune, alcune iniziative hanno dato il via ad una piccola ripresa. E' esempio il "Distretto del Sale" per Borgo XX Giugno, una piattaforma che racchiude commercianti e associazioni di zona con l'intento di rivalutare il quartiere attraverso eventi. La zona in questione ha una vocazione spiccatamente artigianale nelle sue attività commerciali, non legate perciò ad un discorso di franchising e grande distribuzione. La morfologia del territorio ha una sua valenza, ed è quella di creare una rete in sinergia tra i commercianti può far diventare Corso Cavour un nuovo fulcro dell'artigianato e del commercio del capoluogo umbro.

Tante attività chiudono e poche aprono, ma c'è chi si rinnova e con coraggio riapre, come il 'Loop' locale frequentato da studenti e giovani perugini che inaugura domani 26 settembre: "In via dei Cartolari, come puoi vedere - dice Gianluca del Loop - hanno chiuso praticamente tutti, resistiamo in pochi, noi ripartiamo tra tante difficoltà perché siamo un locale in cui i giovani si riconoscono e vogliamo rimanere tali per molto tempo".

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