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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Centri per l'impiego di Perugia e Terni a rischio smantellamento, scatta lo stato di agitazione

Servono altri 87 contratti a tempo indeterminato: chiesto incontro con i politici regionali e i parlamentari dell'Umbria

L’utenza, spiegano i sindacati, è composta anche da fasce deboli tra cui gli extracomunitari disoccupati che risultano essere circa 9730, mentre gli iscritti alle categorie protette ed al collocamento mirato dei disabili sono circa 9800. La fascia di età di iscritti più consistente è quella dei giovani fino a 29 anni, tra i quali è da rimarcare che sono già stati presi in carico 17183 utenti dai Centri per l’Impiego umbri in base all’ultima rilevazione del 2017, uno dei migliori dati in Italia. A questi soggetti sono stati proposti servizi di orientamento e misure di politica attiva del lavoro finanziate. I Centri per l’Impiego sono, inoltre, impegnati nel nuovo programma rivolto a Giovani ed Adulti della Regione dell’Umbria con una agenda di appuntamenti giornalieri che arriva al mese di luglio 2017.

“C'è, inoltre, da rilevare che il numero di operatori a tempo indeterminato messo in relazione con il numero di utenti disoccupati non corrisponde in Umbria ai parametri ottimali, recentemente comunicati da Anpal – scrivono Cgil, Cisl e Uil regionali - : sarebbero infatti necessari ulteriori 87 operatori a tempo indeterminato e sarebbe pertanto opportuno prevedere perlomeno le stabilizzazioni dei 46 operatori precari di Perugia ed il potenziamento degli uffici di Terni”. In sintesi: “ Per raggiungere risultati utili a tutta la collettività umbra, al sistema sociale ed economico, è necessario investire sul potenziamento dei servizi e sulle risorse umane (stabilizzazione dei precari che hanno nel tempo superato svariate selezioni e concorsi ed avrebbero i requisiti per l'assunzione a tempo indeterminato previsti dal decreto Madia), programmare un’attività di formazione permanente e adottare modelli organizzativi chiari e condivisi”.

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