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Economia

Cassa Integrazione, Cgil Umbria: "Crisi ecomomica sempre più acuta"

Secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale della Cgil sulla cassa integrazione di marzo, in Umbria la crisi economica si fa sempre più pressante

Si espande la crisi economica in Umbria e in Italia. Almeno secondo quanto rilevano i recenti dati sull’andamento della Cassa Iintegrazione aggiornati al mese di marzo 2012, forniti dall’Osservatorio Nazionale della CGIL.

Guardando il dettaglio i dati relativi all'Umbria abbiamo il seguente quadro (il confronto è sempre sul primo trimestre dell’anno precedente). La C.I.G. aumenta complessivamente del 57,9% che è il frutto e la sintesi di un aumento della C.I.G.O. del 112%, come abbiamo detto prima, mentre la C.I.G.S. aumenta dell’8% e la C.I.G.D. aumenta del 57%.
    
Abbiaiamo il record negativo anche per quanto riguarda i lavoratori coinvolti in Umbria che a Marzo risultano essere ben 31.825. Di questi 15.912 sono cassaintegrati a zero ore (3.381 in C.I.G.O., 1.756 in C.I.G.S. e ben 10.776 in C.I.G.D.). E' utile sottolineare che ogni lavoratore in C.I.G. a zero ore nei soli primi tre mesi del 2012 ha già perso ben 1.700€.
    
Questi numeri parlano chiaramente di una crisi ampia e profonda che richiede un’inversione profonda sul versante sociale da parte del Governo e  una nuova politica industriale.
   
Dati che si aggiungono a quelli sulla produzione industriale che diminuisce del 6,8%, mentre gli ordinativi calano del 4,3. Nel frattempo, si registra una contrazione nel consumo di beni e servizi e i redditi da lavoro e da pensione sono falcidiati da nuove tasse, a livello locale e nazionale, oltre alle accise sui carburanti.
    
L'ombra pressante dell’I.M.U., poi, rende il quadro ancora più pesante. Per questo la CGIL ritiene necessaria una nuova politica economica, basata sugli investimenti produttivi, su un piano straordinario per il lavoro e sulla diminuzione del prelievo fiscale a carico dei lavoratori e dei pensionati.
    
L’Umbria in questo quadro subisce i colpi della crisi in maniera proporzionalmente più rilevante di quanto non succeda a livello nazionale. E tutto questo è dovuto alla fragilità del nostro tessuto produttivo. I dati dell’Osservatorio nazionale della CGIL ci dicono che, per esempio l’aumento della C.I.G.O. (Cassa Integrazione Ordinaria) che è del 112% nel primo trimestre 2012, rispetto all’anno precedente, è il più alto che si registra in tutto il Paese.
    
Anche per questo il sindacato è convinto che la Riforma del Mercato del Lavoro debba prevedere uno strumento, attualmente assente, che tuteli in senso universalistico il mondo del lavoro.

La CGIL è convinta, perciò, dell’esigenza di continuare la mobilitazione, auspicabilmente la più ampia e unitaria possibile.

 

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