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Sbloccata la cassa-integrazione ma c'è poco da gioire: la coperta è sempre più corta

Il testo del decreto prevede delle limitazioni importanti per l'ottenimento di questo ammortizzatore: vengono infatti esclusi gli studi professionali e tutti i casi di cessazione di attività. E diventano più rigidi i parametri per assegnarla a tutti gli altri

La lunga discussione tra i Ministeri dell'Economia e del Lavoro sembra essersi conclusa positivamente in fatto di cassa-integrazione. L'emanazione del decreto legge di revisione dei criteri di concessione della CIG in deroga per il biennio 2014/2015, con il relativo sblocco delle risorse per quest'anno, ha infatti segnato l'accordo tra i due dicasteri. Gioisce a metà il Segretario regionale della CISL umbra, Claudio Ricciarelli, che ha così commentato la notizia: "È certamente un passo avanti aver sbloccato e adeguato le risorse finanziarie; ciò è frutto anche delle pressioni sindacali locali e nazionali realizzate nelle settimane scorse".

Come sottolineato in precedenza, però, non c'è totale soddisfazione all'interno del mondo sindacale. Il testo del decreto prevede delle limitazioni importanti per l'ottenimento di questo ammortizzatore: vengono infatti esclusi gli studi professionali e tutti i casi di cessazione di attività. Inoltre è aumentato il requisito per l'accesso, che passa da 3 a 8 mesi di contribuzione per il 2014 e diventa di 12 mesi per il 2015. Non da ultimo c'è da sottolineare la restrizione del periodo di "mobilità" in deroga dal 2014, che non può superare i 5 mesi, e può arrivare al massimo a 7 in particolari casi.

Su questo fronte il commento di Ricciarelli è laconico: "Se lo sblocco è un fatto positivo, meno lo sono le retribuzioni e le limitazioni previste per l’accesso alla CIG in deroga già dal 2014 anche se, c’è da dire, alcune di queste, in Umbria, erano già state anticipate e adottate dal 2013". "Stante la limitazione della durata a 5 mesi - continua il Segretario della CISL regionale - se non ci saranno concreti e consistenti segni di ripresa economica, problemi di copertura della CIG in deroga si porranno per il 2015 e sarà anche necessario mobilitare le risorse della bilateralità".

Il decreto contiene poi l'impegno da parte del Governo di una riforma degli ammortizzatori sociali dal 2016 e indica le cifre stanziate per il 2014, che ammontano a un totale di 1,7 miliardi di euro: questo significa che per l'Umbria ci saranno a disposizione circa 30 milioni. Detto questo, la CISL e gli altri sindacati stanno alla finestra e chiedono un incontro con gli enti locali: "Ora attendiamo la convocazione di un incontro con la Regione Umbria per condividere le modalità d’attuazione, a livello regionale, dei nuovi criteri, le procedure, l’esatta disponibilità di risorse finanziarie destinate all’Umbria e la possibilità o meno di assicurarne la copertura per gli 11 mesi di CIGO previsti per l’anno in corso".

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