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Case popolari, la Cgil contro la Regione: "L'affitto aumenterà, è una mazzata. E l'Ater guadagnerà milioni di euro"

Il sindacato: "Sarà la regione con il canone medio più alto d'Italia. Pronti al confronto pubblico con l'assessore Chianella"

Ma è possibile che la Regione, ora guidata per l'ordinaria amministrazione dal presidente Paparelli, abbia deciso di fare cassa addirittura sulle famiglie a basso reddito che vivono nelle case popolari sparse nei 92 comuni dell'Umbria? Per l'assessore regionale Chianella è una bufala. Per la Cgil invece è tutto drammaticamente vero. La denuncia porta proprio la firma del maggiore sindacato umbro dopo che ai loro sportelli si sono rivolti decine di inquilini che hanno ricevuto la spiacevole notizia di un aumento del canone di locazione a favore dell'Ater.

Non si parla di pochi euro, ma di aumenti consistenti che alla fine vanno ad incidere sul potere di acquisto di pensionti con assegni sotto i 500 euro o su famiglie monoreddito. I calcoli li ha fatto il sindacato: "Secondo l’assessore regionale Giuseppe Chianella sarebbe falso il nostro allarme sul consistente aumento dei canoni per gli inquilini delle case popolari in Umbria. Ma utilizzando i dati che la Regione stessa ci ha fornito e che riguardano un campione di circa 5000 utenti. Secondo questi dati, dopo l’incremento del canone medio, che passerà da 115,08 a 140,29 euro, Ater - la cui situazione economica non ci risulta di difficoltà - incasserà circa il 22% in più, che significa alcuni milioni di euro".

Il sindacato sbatte sul tavolo dell'assessore diversi casi che stanno seguendo: "persone in carne ed ossa che si sono rivolte alle nostre sedi, in cui il canone passerà da poche decine di euro ad oltre 100, ma anche 150 euro mensili. Confermiamo anche - ma su questo non abbiamo letto smentita - che l’Umbria, dopo la nuova legge, sarà la regione con il canone medio più alto d’Italia". Una situazione, se confermata, che potrebbe rappresentare un colpo di grazia all'immagine già provata del centrosinistra regionale. La Cgil mobiliterà le forze sociali, gli inquilini per far ritirare il provvedimento degli aumenti che è figlio di una "politica sbagliata e penalizzante per le fasce più deboli della popolazione".

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