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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Caro-bolletta, il piano Fioroni-Tesei "Solar Attack" ridà ossigeno alle aziende. Cna: "E' la strada giusta. Spinta per auto-produzione energia"

La strategia regionale impegna oltre 26 milioni di euro, offrirà un sostegno a tutti i settori produttivi, e i bandi sono calibrati per piccole, medie e imprese. Ecco cosa cambia e come saranno sostenute economicamente le imprese di casa nostra

Anche la Regione era stata tirata per la giacca da artigiani, imprenditori e commercianti per evitare il più drammatico inverno freddo per via del caro-energia e caro-metano che ha già prodotto danni veri: blocco di produzione per le aziende più energivore e cassa integrazione per migliaia di lavoratori umbri.  Le aziende, gli artigiani e le piccole attività da ottobre hanno subito lievitazione delle bollette con importi da pagare più che raddoppiati, aumentati in diversi casi più del 500%.

Non solo l'Europa, non solo il nuovo Governo, ma anche la Regione doveva imbastire, in tempi rapidi, una strategia di sostegno e una in prospettiva per alimentare impianti di auto-produzione. E l'asse Tesei-Fioroni non si è fatto attendere: ecco dunque il Solar Attack (26milioni) con bandi calibrati per la grande ma anche per la piccola impresa di casa nostra. I bandi per accedere ai fondi non sono ancora pubblicati, ma a breve saranno varati (entro fino novembre).

L'interesse però è grande e il giudizione delle categorie è positivo e si parla di "strada giusta" quella disegnata dall'assessore allo sviluppo Michele Fioroni. Speranza, attesa e ottimismo sono alla base dell'analisi del presidente regionale della Cna, Michele Carloni che in questi giorni, dopo il Piano Solar Attack, è stato sommerso dalle richieste delle imprese associate che stanno già chiedendo "informazioni sul pacchetto di bandi regionali di prossima uscita a sostegno della realizzazione di impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia". L’obiettivo centrale della manovra è quello "di incentivare fortemente l’autoconsumo delle aziende, attraverso la realizzazione di impianti fotovoltaici e accumuli", che la presidente Tesei ha definito "investimenti fondamentali per permettere alle imprese di affrontare il momento contingente della crisi energetica, ma anche i prossimi decenni, in cui la transizione energetica non sarà più un opzione ma un percorso necessario". 

“Non ci illudiamo che le risorse che verranno messe a disposizione delle imprese umbre per l’autoproduzione di energia possano risolvere tutte le loro difficoltà attuali. Ma è indubbio che la strada seguita vada nella giusta direzione. Con questo bando - osserva Michele Carloni, presidente regionale della CNA – l’assessore regionale allo sviluppo economico, Michele Fioroni, continua sull’ottima strada intrapresa lo scorso anno, in occasione dell’uscita dei bandi a sostegno degli investimenti delle imprese. Il pacchetto denominato Solar Attack, infatti, che impegna oltre 26 milioni di euro, offrirà un sostegno a tutti i settori produttivi, a partire dal Manifatturiero, che sarà destinatario di almeno 15 milioni di euro, mentre il resto delle risorse andrà alle imprese artigianali e commerciali (5 milioni) e alle grandi imprese (6 milioni)". 

Il provvedimento regionale piace perchè per la prima volta riesce a diversificare i sostegni a secondo della grandezza e delle esigenze delle aziende umbre: "La cosa più interessante – continua Carloni – è che, anche in questo caso, com’era già avvenuto con il pacchetto Smart Attack, usciranno bandi differenziati sia per entità dell’investimento che per dimensione di impresa, consentendo in tal modo l’accesso agli incentivi anche alle imprese più piccole, oltre che a quelle di maggiori dimensioni. Inoltre, le imprese avranno la possibilità di optare per due diversi tipi di soluzione: un finanziamento pari al 50% del totale del progetto di investimento, che successivamente si trasformerà in parte in contributo a fondo perduto; oppure direttamente un contributo a fondo perduto che, in tal caso, sarà maggiorato rispetto alla prima opzione.”

Come ricordato da Fioroni in conferenza stampa, il bando rappresenta il frutto di una concertazione con le associazioni di categoria: un colloquio che è stata la bussola del Governo Tesei per i provvedimenti di natura economica e per la formazione e il reinserimento lavorativo dei giovani e disoccupati. Una collaborazione istituzione-privati che è promossa dal Cna dell'Umbria.

“Si tratta di un metodo e di un percorso che ci auguriamo possa essere confermato anche in futuro, quando si tratterà di affrontare temi differenti. Ad esempio sulla ricerca, un tema sul quale stiamo chiedendo che si vada verso il sostegno all’acquisto di consulenze in outsourcing, particolarmente indicato per imprese di piccole o piccolissime dimensioni che non possiedono una struttura interna in grado di sostenere un’attività di ricerca volta alla realizzazione di nuovi prodotti. Infine – prosegue Carloni –, considerato che stanno prendendo sempre più piede gli strumenti resi disponibili dal Pnrr, confidiamo in un confronto costruttivo per la promozione e lo sviluppo di progetti industriali complessi a sostegno della sostenibilità e della digitalizzazione delle imprese". 

LA MANOVRA

Le PMI potranno infatti presentare domanda per tre riserve diverse: Small, per impianti fino a 75kWp di potenza, Medium per impianti da 75kWp a 150 kWp e Large per impianti sopra i 150kWp. Tali riserve daranno quindi vita a tre graduatorie diverse e gli impianti saranno incentivati, a seconda della taglia, in maniera differente".

Per lo Small, sottolineano dalla Regione, "le imprese potranno scegliere tra un fondo perduto del 40% per l’impianto fotovoltaico e del 25% per gli accumuli o un finanziamento del 50% dell’investimento con una remissione del debito pari al 25% dell’investimento".

Per il Medium "sarà possibile invece richiedere un fondo perduto del 35% per fotovoltaico e del 20% per le batterie o alternativamente un finanziamento con remissione del debito del 22,5% rispetto all’investimento".

Al Large "sarà destinato o un fondo perduto del 30% su fotovoltaico e del 15% su batterie, oppure alternativamente un finanziamento agevolato con remissione del debito del 20% dell’investimento".

Le possibilità di scegliere tra finanziamento e fondo perduto, definita dal presidente di Gepafin, "un’opportunità di fondamentale importanza, in un momento in cui tante piccole imprese fanno fatica ad accedere al credito", aggiunge la Regione, "non sarà possibile per le grandi imprese, le quali potranno richiedere esclusivamente un finanziamento del 50% dell’investimento e con limite massimo di 1.000.000 e con una remissione del debito pari al 20% dell’investimento stesso".

Per quanto riguarda le spese ammissibili, "oltre alle spese relative ai materiali inventariabili, quali costi relativi all’acquisto di macchinari, impianti, attrezzature, componenti, nonché le relative spese di montaggio e allacciamento, saranno compresi anche i costi di progettazione fino ad un massimo del 10% dell’investimento. Per la prima volta saranno inoltre ammissibili anche costi relativi a interventi edili connessi all’installazione dell’impianto, che non potranno superare il 15% dell’investimento".

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