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Economia

Risparmio, i perugini investono nei buoni e nei libretti postali perché vogliono sicurezza e rendimento

Secondo i dati di Poste Italiane 342mila perugini hanno aperto un libretto postale di risparmio, mentre 471mila hanno anche optato per i buoni fruttiferi

I perugini se devono scegliere come investire i risparmi si fidano dei buoni fruttiferi postali e i libretti postali.

I libretti postali, emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato, si attestano a Perugia ad oltre 342mila, gettonatissimi perché offrono un rendimento certo e la comodità di poter essere sottoscritti e incassati senza alcuna spesa in qualunque Ufficio postale d’Italia.

Aumentano anche i buoni fruttiferi, che superano quota 471mila. Emessi per la prima volta nel marzo del 1925 nei tagli da 100, 500, 1.000 e 5.000 lire, anche questi strumenti sono diventati subito la migliore soluzione di risparmio in sicurezza.

Poste Italiane si conferma, quindi, come la prima scelta dei risparmiatori per la garanzia di una buona redditività.

I libretti di risparmio postale sono disponibili in diverse versioni, comprese quelle dedicate ai minori e quella denominata “Smart”, che consente di accantonare in tutto o in parte le somme depositate beneficiando di una remunerazione maggiore rispetto al tasso base e con la possibilità di gestire le operazioni online o attraverso una app gratuita per smartphone e tablet.

I buoni fruttiferi postali consentono di investire anche piccole somme, non hanno spese di emissione, gestione o incasso, sono esenti da imposta di successione e sono soggetti ad una tassazione del 12,50%.

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