rotate-mobile
Economia

Dalla crisi riemerge il marchio "Birra Perugia": la bionda antica stappata dal 1875

Quasi 10 anni di studi per riportare sul balcone della città e si spera di tutta Italia lo storico marchio perugino che era nato in via Bartolo. La grande sfida di alcuni appassionati. Ecco la presentazione ufficiale. Una bionda locale contro la crisi

Una operazione di archeologia industriale ai tempi della grande crisi economica che sta stravolgendo anche il futuro di Perugia. Ecco: il ritorno in attività del birrificio "Birra di Perugia" non è solo una operazione nostalgia - fu fondato nel 1875 - ma è l'economia di casa nostra che punta su una produzione completa proveniente dal territorio. Il famoso glocal a chilometro (quasi) zero. Le bottiglie di birra con il Grifo Rampante sul tappo e sulla etichetta stanno lentamente invadendo pub.ristoranti di casa nostra dopo un lungo studio iniziato dal 2000 da parte di alcuni perugini innamorati delle proprie radici e del prodotto birra. Il lancio ufficiale avverrà lunedì 10 giugno (che sarà accompagnata dalla degustazioni delle birre insieme ad alcuni finger food ispirati alla tradizione gastronomica della città) avverrà presso i locali del "Non C'era" di via Bartolo, esattamente dove si trovava il vecchio burrificio ad inizio ‘900. Una piccola storia di buona economica che si spera possa dare anche lavoro oltre che ridare radici.

LA STORIA - Il birrificio "Birra a Perugia" ha radici antiche e vanta un passato prestigioso. Una delle pietre miliari di questa nobile tradizione fu posta nel 1875, anno di fondazione della Fabbrica della Birra Perugia. In quegli anni l’azienda aveva sede in alcuni locali di palazzo Silvestri, nella centrale via Baglioni, vicino ai depositi di neve ubicati nei sotterranei della Rocca Paolina e utilizzati all’epoca come primordiali frigoriferi per la maturazione e la conservazione della birra, fatta in appositi fusti di rovere. "Vogliamo produrre le birre che noi per primi amiamo bere - spiegano dal birrificio - Non ci piace seguire le mode o i capricci del marcato. Preferiamo fidarci del nostro gusto per raggiungere, giorno dopo giorno, l’idea di originalità, sapore, equilibrio, bevibilità e finezza che abbiamo in testa".

Nei primi del Novecento la fabbrica raggiunse una produzione significativa e la birra veniva distribuita su tutto il territorio dell’Italia centrale. La sede venne così trasferita nei più ampi locali di via Oradina (oggi via Bartolo) che si estendevano attraverso le cantine che dal teatro Turreno si spingevano fin sotto piazza Piccinino. Il tutto fino al 1927 quando Birra Perugia cessa la sua attività.

All’inizio degli anni Duemila un gruppo di amici, innamorati della birra e delle proprie radici, comincia a progettare la “rinascita” del birrificio, con l’obiettivo di restituire alla città la sua birra e rendere contemporaneo un prestigioso pezzo di storia. Dopo anni di studi, ricerche, tentativi e sacrifici, la Fabbrica della Birra Perugia è di nuovo realtà.

LE BIONDE ARTIGIANALI - La Golden Ale è una birra dal colore chiaro, i profumi freschi, il gusto vivace e ricco di sapore. Prodotta con il metodo dell’alta fermentazione, è ispirata ad un affascinante stile inglese che lega bevibilità e gusto come pochi altri al mondo.

Stile: Golden Ale

Malto: Pils, Carapils, Frumento

Luppoli: Saaz, Motueka

Grado alcolico: 5,2%

Grado Plato: 13

Ibu: 16

Temperatura di servizio: 7-8° C

L’American Red Ale è una birra dal colore ambrato, i profumi intensi, il gusto avvolgente e deciso. Prodotta col metodo dell’alta fermentazione, è ispirata ad uno stile pionieristico che ha segnato una tappa decisiva dell’American craft beer revolution.

Stile: American Red Ale

Malto: Pils, Monaco, Frumento

Luppoli: Mosaic, Amarillo, Citra

Grado alcolico: 6,0%

Grado Plato: 14

Ibu: 20

Temperatura di servizio: 10-12° C

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dalla crisi riemerge il marchio "Birra Perugia": la bionda antica stappata dal 1875

PerugiaToday è in caricamento