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Economia

Bilancio della Regione Umbria: c'è l'ok della Corte dei conti, ma occhio a sanità, trasporti e partecipate

Migliorano i conti di Palazzo Donini, ma pesa i disavanzo milionario degli anni passati

La Corte dei conti dell’Umbria dà il via libera al giudizio di parificazione del bilancio della Regione Umbria, indicando le aree critiche sulla quali intervenire.

La Regione Umbria, secondo i giudici contabili, dovrà mettere mano alla “organizzazione dell’amministrazione regionale” con particolare riferimento a,” incarichi esterni e controlli interni”, controllare le spese per il servizio sanitario regionale “perché annualmente gran parte delle risorse finanziare impegnate dalla Regione Umbria”, ulteriore capitolo di razionalizzazione è quello della gestione “delle poste di debito e credito con le società e gli organismi partecipati”, mentre il trasporto pubblico regionale e locale “rappresenta la seconda voce in termini di costi (dopo la sanità) che gravano sul bilancio della Regione”. La gestione dei fondi eventi sismici 2019 è l’ultima voce oggetto di indicazioni da parte della Corte dei conti.

Il documento contabile presentato, però, vede rispettati i parametri per l’approvazione: “i limiti di impegno e pagamento assunti con legge di bilancio e successivi provvedimenti di variazione; i principi dell’equilibrio di bilancio; le disposizioni delle norme di contabilità statali e regionali; il saldo obiettivo del ‘pareggio di bilancio’; i limiti di indebitamento”. Da qui la dichiarazione di regolarità del rendiconto generale della Regione Umbria per l'esercizio finanziario 2019.

Il conto del bilancio prevede totale entrate per 2.769.495.276,15 di euro e spese per 2.713.057.926,64 di euro. Il totale dei residui attivi al 31 dicembre del 2019 è di 1.362.745.997,31 (1.223.288.975,50 i residui passivi). La gestione di cassa registra 2.951.266.529,66 di entrate e 2.595.339.677,59 di euro di uscite. Il risultato di amministrazione 2019 è costituito da 362.323.226,85 di euro, con una parte vincolata per 251.116.762,80 di euro (90.695.263,72 di euro di parte disponibile). Lo stato patrimoniale attivo si attesta su 2.718.686.709,71 di euro. Il conto economico 2019 si chiude con un risultato d’esercizio di 27.684.786,60 di euro.

Secondo il procuratore Rosa Francaviglia “l’applicazione al risultato di amministrazione delle quote accantonate, pari a circa 202 milioni di euro, e delle quote vincolate, pari a circa 251 milioni di euro, determina un disavanzo effettivo pari a circa 91 milioni di euro, in miglioramento costante rispetto a quello degli ultimi due esercizi (disavanzo effettivo al 31.12.2017 pari a circa 112 milioni di euro, mentre al 31.12.2018 pari a circa 100 milioni di euro)”.

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