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Un'azienda umbra alla Galleria dell'Accademia di Firenze, uno tra i musei più prestigiosi d'Italia

Si chiama INTERTEC s.r.l. ed è un'azienda specializzata nella salvaguardia delle opere d'arte: ha realizzato 'PORTE A FUMETTI', un progetto che ha coinvolto la Galleria dell'Accademia di Firenze in collaborazione con l'Accademia di belle arti.

INTERTEC s.r.l., azienda umbra specializzata nella salvaguardia delle opere d'arte guidata dall'imprenditore Davide Aprea, ha realizzato il progetto 'Porte a fumetti', la nuova idea della Galleria dell'Accademia di Firenze in collaborazione con l'Accademia di belle arti che vede coinvolti gli studenti del corso del biennio di Illustrazione. E non porte qualsiasi, ma bensì quelle dei bagni della Galleria dell'Accademia, il cui maquillage dal 29 settembre sarà completamente trasformato e rinnovato con storie a fumetti, indovinelli illustrati che, di certo, consentiranno ai visitatori di ingannare l'attesa.

Sedici studenti si sono subito messi al lavoro con creatività, spiega una nota, usando le porte come fossero pagine bianche, creando rebus del tipo "trova l'intruso" oppure "trova le differenze", storielle ed aneddoti che riguardano non solo le opere conservate nella Galleria ma anche la città di Firenze, andando a cercare angoli nascosti. Le immagini saranno stampate su pellicola trasparente e applicate sulle porte, un sistema di facile rimozione in caso di danneggiamento e usura. "L'idea è nata a marzo di quest'anno - racconta Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell'Accademia di Firenze -. Le porte dei bagni dovevano necessariamente essere ritinteggiate, deteriorate purtroppo non solo dal tempo ma anche da scarabocchi e scritte. Avevo avuto, da poco, l'invito del ministero della Cultura a partecipare a una conferenza online proprio sui fumetti per un altro progetto ad Abu Dhabi. So quanto il Ministero ha a cuore la cultura del fumetto italiano, e ho pensato: perché non far disegnare dei personaggi, delle storie a fumetti proprio su quelle porte?". Per Hollberg "oltre a essere divertente, potrebbero diventare una sorta di 'tag' per dissuadere altri da imbrattarle. Ne ho parlato con Claudio Rocca, direttore dell'Accademia di Belle Arti, che ha accettato con entusiasmo la sfida".

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