Autobus, in Umbria immatricolazioni giù del 39,1%. Un mezzo su tre ha oltre vent’anni
I veicoli Euro 0 in regione sfiorano il 13%. Più dinamico il mercato del trasporto merci: a Terni salto in avanti per le nuove targhe del 106,7%, Perugia su del 44,6% Agosto 2022 – Dopo la crisi vissuta nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria ed economica, il 2021 avrebbe dovuto essere l’anno del rilancio per il settore dei trasporti. Ma si può parlare di vera ripresa? Per rispondere a questa domanda e capire le evoluzioni che hanno trasformato il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto di merci e persone dopo il primo anno di pandemia sia a livello nazionale, sia a livello locale, Continental ha realizzato la seconda edizione dell’Osservatorio sui macro-trend del trasporto pesante.
Lo studio fa emergere le tendenze evidenziate dallo sviluppo del parco circolante in Italia e in Umbria, attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione , l’anzianità e la categoria euro. Immatricolazioni autobus: -39,1% in un anno Il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto merci in Italia ha chiuso il 2021 con 24.168 immatricolazioni, in crescita rispetto al 2020 del 23,2%. L’Umbria segue il trend positivo nazionale e immatricola 537 nuove targhe, registrando un incremento del 52,6% rispetto all’anno precedente. Terni fa registrare un balzo in avanti del 106,7% con 93 nuovi mezzi; bene anche Perugia, che con 444 immatricolazioni cresce del 44,6%. Anche il settore nazionale del trasporto persone mostra un importante segnale di crescita, con 4.091 mezzi immatricolati nel 2021 a fronte dei 3.404 del 2020 (+20,2%).
Uno scenario contrastante si presenta invece a livello locale: tra le regioni che presentano un differenziale negativo rispetto all’anno precedente c’è anche l’Umbria, che con sole 28 immatricolazioni fa segnare un arretramento del 39,1%. Perugia, in particolare, dimezza le registrazioni di nuovi mezzi, passando da 39 a 20 (-48,7%); Terni rimane quasi stabile, passando da 7 nel 2020 a 8 nel 2021 (14,3%). Alimentazione: elettrico e ibrido ancora a percentuali quasi nulle Nel 2021 in Italia il parco circolante di autocarri merci ha raggiunto le 4.290.042 unità. A livello di alimentazione, la situazione nazionale rimane pressoché invariata rispetto al 2020 con una netta predominanza del gasolio. Si nota una crescita, seppur timida, delle alimentazioni alternative. In Umbria l’elettrico raggiunge lo 0,1% e l’ibrido lo 0,2%. Il gasolio rimane preponderante e copre il 90,9% dell’intero parco, seguito da benzina e metano al 3,8%. Le differenze tra le due province sono minime. Il parco autobus nel nostro Paese registra invece, nel 2021, 100.199 unità. Anche in questo contesto, dal punto di vista dell’alimentazione, il panorama è stabile rispetto al 2020, sebbene con qualche piccolo segnale di miglioramento: la maggioranza dei mezzi in circolazione rimangono a gasolio, mentre le quote di elettrico e ibrido crescono ma non superano l’1%.
In Umbria l’ibrido rimane a quota 0%, mentre l’elettrico arriva all’1,1%. Il gasolio raggiunge il 90% e il metano l’8%. Anche in questo caso ci sono differenze minime tra le province; da sottolineare però che se a Perugia almeno l’1,3% degli autobus punta sull’alimentazione elettrica, a Terni la percentuale è ancora ferma a 0%. Categoria Euro: percentuali ancora alte per i veicoli più inquinanti Le categorie euro più presenti a livello nazionale nel comparto del trasporto merci sono Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, crescono e nel 2021 raggiungono il 35% del totale. Una percentuale elevata che supera la quota delle categorie più vecchie, dalla 0 alla 2. Ciò nonostante, è da notare quanto sia ancora diffusa la classe Euro 0 che, da sola, arriva al 15%. La situazione è almeno per certi versi simile anche in Umbria, dove gli Euro 0 si attestano al 14,6%. In generale, però, le classi più vecchie, fino all’Euro 2, arrivano quasi al 34%; mentre le classi meno inquinanti, Euro 5 e 6, raggiungono la quota del 30,5%. Le differenze tra le due province sono anche in questo caso minime. In aumento rispetto al 2020, in Italia, la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 42,3%. Stupisce negativamente la quota degli autobus di categoria Euro 0 ancora in circolazione, che rappresentano l’11,8% del parco.
Leggermente sopra la media nazionale, in Umbria gli Euro 0 sfiorano il 13%, mentre gli Euro 5 ed Euro 6 raggiungono rispettivamente il 15,9% e il 14,9%. Terni può vantare una percentuale migliore di veicoli Euro 5 e 6 raggiungendo il 34,8% contro il 30,1% di Perugia. La provincia di Terni ha anche una quantità maggiore di veicoli inquinanti (Euro 0-2 44% contro il 34% di Perugia). Anzianità: un autobus su tre ha oltre 20 anni Il trasporto merci italiano è caratterizzato da una preponderanza di mezzi tra i 15 e i 20 anni e le categorie “da 30 anni in poi” rappresentano il 15% del parco circolante. I veicoli recenti “da 0 a 10 anni” arrivano al 33,3%, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri di massimo un anno (4%). Anche in Umbria la fascia d’età più diffusa è quella dei 15-20 anni (19,3%), che però ha la stessa percentuale della successiva (20-30 anni).
I mezzi più giovani, quelli fino ai 5 anni, sono il 16,1%; mentre le fasce più datate (da 30 anni in su) raggiungono la quota del 14,8%. Anche su questo fronte sono minime le differenze tra le due province. Per il trasporto persone nazionale la fascia di anzianità tra 0 e 5 anni rappresenta il 20,5% del totale. Una quota in crescita di un punto percentuale rispetto allo scorso anno, ma ancora altamente superata dalla quota di mezzi vecchi di oltre 20 anni, che nel 2021 raggiunge il 26,9%. La differenza aumenta in Umbria, dove la fascia di oltre 20 anni si attesta al 34,2% e quella di massimo 5 anni arriva solo all’11,4%. Terni fa meglio di Perugia in termini di veicoli più giovani (15,2%, contro 10,7%), ma presenta anche una percentuale maggiore di mezzi superiori ai 30 anni (15,2% contro il 10,4%).