Umbria e futuro, dossier dell'Aur sul turismo per recuperare decenni di errori: da voli low-cost all'arma principale.... internet
La regione nel suo insieme fa meno presenze di quelle che potrebbe potenzialmente fare. Anche se infatti una considerevole fetta di Comuni a vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica si trovano in Umbria nessuno dei suoi territori riesce a posizionarsi ai vertici della classifica de comuni italiani per numero di presenze. Il primo comune umbro è Assisi, in cinquantesima posizione. E’ quanto emerge dall’ultima indagine dell’Agenzia umbra ricerche (Aur) redatta Giuseppe Coco.
Tenendo conto che il turismo dei numeri importanti nell’ultimo decennio è stato favorito dal binomio voli low cost - internet, materializzatosi grazie alla diffusione strepitosa degli smartphone e dei tablet, si tratta a questo punto di capire come esaltare questo accoppiata vincente anche in Umbria. Per quanto riguarda i voli low cost, gli sforzi dell’amministrazione sono importanti: l'obiettivo da raggiungere è 500 mila passeggeri entro il 2024, il massimo che il San Francesco di Assisi può consentire.
L'obiettivo dei 300 mila - ipotizzato per quest’anno - è stato reso operativo con un piano da 16 rotte collega il capoluogo ad alcune città europee, come Barcellona e Vienna, a tutto il sud Italia, comprese Puglia e Sardegna, a due hub internazionali come Monaco di Baviera e Londra. Inutile sottolineare i potenziali risvolti industriali e commerciali oltre che turistici. L’aeroporto Internazionale dell’Umbria ha inoltre dimostrato di attuare tutte le possibili azioni per offrire un'esperienza aeroportuale sicura a tutti i viaggiatori, nella continuazione degli sforzi dedicati alla sicurezza dei passeggeri e del personale aeroportuale. Per questo ha ottenuto il rinnovo della certificazione Airport Health Accreditation rilasciata da Aci World e da Airports Council International (Europe).
Per l’uso di internet, ad oggi oltre il 90% delle persone utilizza i motori di ricerca come fonte di informazione e programmazione di una vacanza; per di più oltre il 60% dei turisti valuta attraverso il proprio smartphone le attività e i servizi, una volta giunti a destinazione e non manca di creare direttamente nuovi contenuti da condividere sui social network. Senza contare che questi numeri sono destinati a raggiungere il 100% visto tra pochissimi anni oltre la metà dei viaggiatori sarà costituita dai nativi digitali, destinati a diventare i maggiori fruitori di servizi della domanda turistica per il medio e lungo periodo.
A questo punto la vera sfida che si presenta è capire a fondo il web e adeguare i propri strumenti a questo mezzo: digitalizzare il sistema turistico regionale; migliorare l’accessibilità e l’intermobilità; accrescere la cultura dell’ospitalità; fare rete; potenziare le attività formative sia nel ciclo secondario che manageriale; coordinare le varie social media strategy territoriali; potenziare le infrastrutture digitali finalizzate alla commercializzazione dell’offerta.