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Economia

Allarme della Coldiretti, la cruciale economia del tabacco potrebbe sparire dall'Umbria

Le notizie che arrivano dall'Europa non sono confortevoli dopo gli investimenti fatti dalle aziende umbre per adeguarsi alle nuove normative. Il mondo dell'agricoltura umbra è in allarme


"Forte preoccupazione": è questo quanto è stato espresso dalla Coldiretti dell'Umbria dopo la riunione del 'Tavolo Verde' in Regione, da cui sono emerse "le difficoltà in sede europea sui negoziati in corso con la Commissione riguardo la misura agro-ambientale riferita alla coltura del tabacco".  "Le possibili sostanziali riduzioni degli importi destinati alla misura insieme ai forti impegni richiesti alle imprese - affermano Coldiretti e Opit - potrebbero infatti colpire un comparto che in Umbria negli ultimi anni ha profuso già un grande sforzo in termini di riorganizzazione della filiera, investimenti e qualità delle produzioni, pregiudicandone la competitività nel prossimo futuro".

Il tabacco a livello regionale infatti, grazie al forte impegno dei tabacchicoltori per rendere ancora sostenibile l'intera filiera, continua ad assicurare occupazione, elevati standard qualitativi in termini di processo e di prodotto, incidendo positivamente sul Pil. Nonostante questo, alla luce delle ultime notizie, sembra che il settore sia ancora destinato a scontare in qualche modo, una sorta di diversa 'percezione' rispetto agli altri comparti dell'agricoltura, legata alla sua intrinseca natura". 

"Il rischio concreto - sottolineano ancora Coldiretti e Opit - è che il settore tabacco sparisca dalla nostra regione, vanificando gli ingenti investimenti realizzati dalle imprese, tra l'altro non facilmente riconvertibili per altre attività agricole e che necessitano di un ragionevole arco di tempo per arrivare ai risultati economici prefissati. Il forte auspicio quindi è quello che la Regione Umbria, dopo il suo impegno e la positiva concertazione svolta fin qui con le associazioni di categoria demandate alla discussione sui tavoli del Psr, compia un ulteriore sforzo, per tutelare in sede europea, di concerto con il Ministero delle politiche agricole, con i vari attori del comparto e con il coordinamento delle altre regioni interessate, un settore fondamentale per l'economia non solo umbra, ma dell'intero Paese".

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