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Economia Castiglione del Lago

E' già allarme siccità in Umbria: "Raccolti ridotti al minimo, qui perdiamo tutto"

Scatta l'allarme siccità in Umbria. La Cia del Trasimeno chiede l’intervento delle Istituzioni “che si pongano al fianco degli agricoltori”. Per la presidente della Cia Trasimeno Letizia Tiezzi “ in assenza di copiose piogge nei prossimi giorni si perderà tutto il raccolto. Già ora, i frutti che raccoglieremo saranno una minima parte. Nessun allarmismo, ma una ineluttabile constatazione  e le Istituzioni devono sostenerci”.

Secondo la presidente, “il clima asciutto, con temperature che, da almeno quindici giorni, si aggirano sopra i 30°, preceduto da un autunno e un inverno con precipitazioni quasi assenti, sta producendo  i primi, devastanti, effetti. I girasoli e il granoturco sono pressoché secchi. Alcuni agricoltori sono stati costretti a distruggere il favino per assenza di frutto. Stesso problema si presenterà a breve per i cerali che sono già gialli, ma all’interno il grano, non risulta ancora  asciutto e maturo”.

Problemi anche per l’olivicoltura: “pensavamo a un raccolto eccellente vista la meravigliosa fioritura, ma la gelata tardiva di maggio e poi l’attuale morsa del caldo ha stretto il fiore, determinando una allegagione scarsissima”.

Non va meglio ai vigneti: “la parte rimasta, a seguito della gelata del 22/29 aprile scorsi, è già in sofferenza”. La presidente Tiezzi rileva che “a scontare ancora di più questa situazione, fortemente compromessa, sono quegli agricoltori che non hanno la possibilità di irrigare alcune colture come ceci, fagiolina e più  in generale ortaggi e frutta. Questo perché non è stata completata la linea di adduzione dal Montedoglio: è rimasto scoperto l’invaso numero 7, in località Scopeti, a Castiglione del Lago. Se venisse realizzata, come richiesto da tempo dalla Cia l’intera linea, si darebbe a tutti gli agricoltori della zona la possibilità di usufruire di un servizio essenziale”.

Come se non bastasse, ad aggravare il quadro, ci sono gli ingenti danni alle colture da  fauna selvatica: " alcuni agricoltori sono stati costretti a riseminare  ceci,  girasoli,  granturco, per tre o quattro volte. E’ una situazione insostenibile e chiediamo che le Istituzioni prendano immediati provvedimenti, altrimenti tutta la filiera e il comparto che l’agricoltura muove saranno compromessi. Stiamo ancora aspettando che venga pagata da Agea la quota parte delle assicurazioni per le calamità naturali. Non ci è stata ancora rimborsata quella del 2015, per non parlare di tutti gli altri ritardi nei pagamenti del PSR”. Quanto alle politiche regionali, “ subiamo scelte penalizzanti per il comparto agricolo, con modifiche in corso per alcune misure del PSR, che cambiano le carte in tavola a danno di agricoltori che  con grande fatica sostengono investimenti per i quali hanno assunto gravosi  impegni”. 

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