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Economia

Piano di sviluppo rurale dell'Umbria, l'analisi degli agronomi e forestali

Numerosi professionisti hanno partecipato all’incontro con l’assessore regionale Cecchini

Riconoscimento delle competenze professionali e criticità sui nuovi bandi delle misure strutturali 4.1, 4.2 e 6.1 del Programma di sviluppo rurale dell’Umbria 2014-2020. Questi i temi affrontati durante l’incontro promosso dall’Ordine degli agronomi e forestali dell’Umbria che ha visto la numerosa partecipazione di dottori agronomi, dottori forestali e periti agrari dell’Umbria. Visto il tema, ‘il punto sul piano di sviluppo rurale regionale’, all’iniziativa hanno partecipato l’assessore all’agricoltura e sviluppo rurale della Regione Umbria Fernanda Cecchini e Ciro Becchetti della Direzione regionale agricoltura, ambiente, energia. Nella relazione di apertura, tenuta da Francesco Martella, presidente della Federazione dei dottori agronomi e forestali dell’Umbria, è emerso come “sia necessario registrare i rapporti nel reciproco riconoscimento tra strutture operative dell’assessorato e ordini professionali”.

“Constatati i contenuti dei bandi – ha dichiarato il presidente Martella –, a volte abbiamo la sensazione che ci sia un approccio prevenuto rispetto al ruolo dei dottori agronomi e dei dottori forestali. Vi sono prescrizioni che mortificano le nostre competenze, attribuite dall’ordinamento giuridico italiano, come nel caso della richiesta di valutazione effettuata da un valutatore indipendente qualificato, o quando si prevedono particolari clausole di salvaguardia che non ci consentono di assistere le imprese agricole al meglio e secondo ciò che ci impone la deontologia professionale”.

Durante l’intervento è stato ribadito come l’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali è un ente di garanzia, sia per gli iscritti, e quindi nella tutela di quelle che sono le competenze professionali, sia dei committenti e della collettività circa la qualità dell’operato dagli iscritti. “L’esercizio delle competenze professionali – ha proseguito Martella – richiede l’obbligo di assolvere alla formazione continua e l’apertura di una polizza assicurativa. Elementi voluti dal legislatore proprio a garanzia dei committenti”.

Altro tema caldo dell’incontro i contenuti in termini di obiettivi e spese ammissibili dei bandi. Negli interventi che si sono susseguiti sono stati illustrati diversi elementi che mettono in difficoltà “sia le imprese, circa 1000 che avevano presentato domanda di aiuto nelle precedenti call e che per effetto della graduatoria non hanno avuto la possibilità di essere finanziate – è stato ricordato dai professioni intervenuti –, sia i tecnici che non avendo una prospettiva sulle risorse disponibili, non hanno elementi certi sui quali costruire una strategia di sviluppo e quindi sono nel limbo di dover decidere se ridisegnare gli investimenti aziendali o rimanere in graduatoria sperando in uno scorrimento”. Rispetto a questa tematica i dottori agronomi, forestali e periti agrari hanno chiesto l’apertura di un tavolo tecnico per verificare la possibilità di modificare i criteri del bando o per trovare delle procedure transitorie che diano una risposta concreta alle tante imprese che sono in attesa di un nullaosta per procedere con gli investimenti e in parallelo affrontare anche le questioni relative alle competenze professionali.

“L’assessore Cecchini – ha concluso Martella – ha dato la disponibilità ad affrontare le tematiche sollevate nel prossimo tavolo verde ribadendo come il tutto deve essere sempre nel rispetto dei dettati del Regolamento comunitario”.

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