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Economia

Agricoltura, Chiesto stato di calamità: senza aiuti aziende fallite

La Giunta regionale, dopo l'informativa dell'assessore Cecchini, chiederà al governo degli aiuti economici per tutelare le aziende agricole che rischiano di perdere raccolti e allevamenti

 

 
L'Umbria presenterà al Governo la richiesta di stato di calamità per la siccità di questi mesi e il forte caldo che ha arrecato e sta arrecando ancora gravi danni all'economia di casa nostra: in particolare la produzione di vino e olio - fiore all'occhiello del mada in umbria - sarebbero a rischio; situazione addirittura peggiore per la coltivazione del tabacco e per l'allevamento di capi di bestiame.
 
Allo stesso tempo, la Regione Umbria - che ha chiesto e ottenuto dal Governo il riconoscimento dello stato di emergenza idrica - ha messo in atto un pacchetto di interventi per contrastare la crisi idrica e garantire il fabbisogno irriguo, fino alla recente approvazione del Piano per l'emergenza idrica 2012 per il quale sono già disponibili 6 milioni di euro. 
 
"A rischio - ha spiegato in Giunta  l'assessore Cecchini - non ci sono soltanto i raccolti e le produzioni di quest'annata, ma la sopravvivenza delle nostre aziende che hanno investito soldi e fatica nelle coltivazioni e che, a causa della perdita parziale o totale dei raccolti, vedranno tagliati o azzerati i loro ricavi e il loro reddito. La Regione - rileva - si sta pertanto adoperando, su più fronti, per fronteggiare questa situazione straordinaria. Al Governo chiediamo anche di assicurare una adeguata copertura finanziaria del Fondo di solidarietà nazionale con cui compensare le perdite delle imprese agricole danneggiate".

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