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Aggrapati al pubblico impiego, dopo Università e Regione ora altri 200 precari della sanità... a tempo indeterminato!

Nel triennio 2018-2020 sono previsti concorsi riservati al personale titolare di contratti di lavoro atipici, da almeno tre anni alla data del 31 dicembre 2017. Per un ulteriore stabilizzazione

Dopo l'Università degli Studi di Perugia e la Regione dell'Umbria, ora è tempo di stabilizzazione lavorativa anche nella sanità regionale: ben 200 i contratti a tempo che, dopo svariati anni di incertezza, ora saranno passati a tempo indeterminato. L'annuncio è stato dato dati vertici delle aziende USL Umbria 1, USL Umbria 2 e l’Azienda ospedaliera di Terni che hanno siglato con le Organizzazioni Sindacali della dirigenza e del comparto un accordo  per la stabilizzazione di circa 200  lavoratori precari nella sanità,  in applicazione della Riforma Madia e sulla base degli atti di indirizzo della Giunta regionale. “La stabilizzazione degli organici – sottolineano le tre direzioni aziendali – produce qualità e consente di capitalizzare le professionalità che negli anni si sono formate in numerosi reparti e servizi, garantendo la continuità organizzativa e assistenziale”.

L’accordo prevede fin da subito la stabilizzazione di quasi 200 lavoratori precari già in possesso dei requisiti previsti maturati in ciascuna Azienda di riferimento. Nello specifico si tratta di 77 operatori nella Usl Umbria 1, 64 nella Usl Umbria 2 e 33 nella Azienda ospedaliera di Terni, suddivisi tra dirigenti e altre professioni sanitarie. Il percorso di stabilizzazione proseguirà poi con l’individuazione, entro il 31 dicembre 2018, dei lavoratori che abbiano maturato i requisiti in altre Aziende del Servizio Sanitario Nazionale .  Inoltre, nel triennio 2018-2020 sono previsti concorsi riservati al personale titolare di contratti di lavoro atipici, da almeno tre anni alla data del 31 dicembre 2017.

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