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Economia

Agenzia forestale dell'Umbria, scatta lo stato di agitazione

Le richieste dei sindacati alla Regione Umbria: "Situazione di stallo, servono investimenti"

Scatta lo stato di agitazione del personale di Afor, l'Agenzia forestale dell’Umbria. A proclamarlo, con una nota ufficiale, i sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. 

Per i rappresentati dei lavoratori la situazione è "di stallo". Ovvero "non ci sono ancora certezze sulle tempistiche delle assunzioni degli operai a tempo determinato, con la seria possibilità di dover aspettare almeno oltre giugno per qualche novità; la situazione risulta particolarmente urgente nei comparti impegnati nelle convenzioni per il verde, che necessitano di un innesto imminente di forza lavoro".

Per i sindacati "mancano, altresì, risposte in merito alla discussione sugli inquadramenti degli operai" e "continua l'incertezza sulla situazione impiegati sia dal punto di vista degli inquadramenti, delle mansioni e della definizione delle loro collocazioni, sia per quanto riguarda l’individuazione di soluzioni alternative a quelle vigenti rispetto all’allocazione di risorse dalle spese generali per il pagamento degli stipendi, come ad esempio la creazione di un fondo regionale; su questo punto abbiamo purtroppo registrato una chiusura totale da parte della regione, lasciando la questione nell’incertezza e nella precarietà". 

Come spiegano Cgil, Cisl e Uil "è necessario un nuovo piano di assunzioni, oltre le ormai insoddisfacenti 50 unità, e un vero rinnovo del parco mezzi che possa consentire una pronta e moderna capacità di gestione e manutenzione del territorio regionale volto alla messa in sicurezza e alla valorizzazione della filiera paesaggistica turistica ambientale che in Umbria ha sempre rappresentato un volano economico e attrattivo".

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