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Affitti a canone concordato, cedolare secca "scontata" in tutta l'Umbria

L'assessore regionale alle Politiche abitative, Stefano Vinti, ha illustrato il provvedimento con cui la Giunta regionale dell'Umbria "ha attestato la possibilità di applicare in tutto il territorio regionale la disposizione per le misure urgenti per l'emergenza abitativa"

Periodo di sconti (utilissimi). “In tutti i Comuni umbri è possibile stipulare contratti di locazione a canone concordato applicando un’aliquota più bassa della cedolare secca, al 10 per cento per il quadriennio 2014-2017, con sgravi fiscali significativi”. L’assessore regionale alle Politiche abitative, Stefano Vinti, ha illustrato il provvedimento, e le importanti opportunità che ne derivano, con cui la Giunta regionale dell’Umbria “ha attestato la possibilità di applicare in tutto il territorio regionale la disposizione contenuta nella legge 80/2014, per le misure urgenti per l’emergenza abitativa, cioè che la riduzione al 10 per cento della cedolare secca, il regime di tassazione sulle locazioni che può essere scelto dal contribuente in sostituzione delle altre forma del prelievo fiscale, si applichi anche ai contratti di affitto a canone concordato stipulati nei Comuni per i quali sia stato deliberato lo stato di emergenza  a seguito di eventi calamitosi nei cinque anni precedenti all’entrata in vigore della legge”.

 "In questa situazione di crisi economica e occupazionale – ha rilevato – abbiamo ritenuto particolarmente importante attivare ogni possibile canale per aiutare le famiglie umbre, uno dei quali offerto proprio da questa nuova normativa. L’Umbria – ha spiegato – è stata colpita in questi ultimi anni  da diverse calamità, quali il terremoto del 2009 e gli eventi alluvionali del novembre 2012, che hanno interessato solo parti del territorio. Il 2012 è stato anche l’anno della grave crisi idrica che ha portato alla dichiarazione da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri dello stato di emergenza in tutto il territorio regionale. E pertanto – ha sottolineato Vinti - tutto il territorio regionale soddisfa il requisito richiesto dalla normativa nazionale e in tutti i Comuni possono essere stipulati contratti di locazione a canone concordato applicando il regime fiscale della cedolare secca al 10 per cento”.

“Una riduzione che finora era possibile solo nei dodici Comuni umbri ad alta tensione abitativa – ha proseguito – e che ora, sempre per il periodo 2014-2017, può interessare tutte le 53525 famiglie umbre che, secondo il censimento Istat 2011, abitano in un appartamento in affitto e decine di migliaia di proprietari”.  

“La cedolare secca al 10 per cento – ha detto inoltre l’assessore - è un’agevolazione fiscale che a sua volta comporta una serie di agevolazioni fiscali sia per l’inquilino sia per il proprietario. L’inquilino può infatti usufruire della detrazione dell’imposta per i redditi derivanti dall’Irpef di 495,80 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71  o di 247,90 euro se il reddito è maggiore di questa cifra ma non superiore a 30.987,41 euro e della riduzione del 30 per cento dell’imposta di registro sul contratto di locazione. Per il proprietario si aggiunge una ulteriore riduzione del 30 per cento; in pratica l’imposta va calcolata sul totale del canone concordato ridotto del 40,5 per cento; inoltre c’è una riduzione del 30 per cento dell’imposta di registro e la riduzione ulteriore dell’Imu qualora venga deliberata dai Comuni”.

 “Ora le parti, Comuni, associazioni degli inquilini e dei proprietari, potrebbero realizzare accordi territoriali che tengano presente la zona urbana in cui è ubicata l’abitazione e il suo grado di conservazione: avvalersi della cedolare secca per i contratti a canone concordato – conclude Vinti – consente una riduzione dei costi per affittuari e locatari ed è particolarmente importante che l’ulteriore agevolazione dell’aliquota ridotta possa essere applicata in tutta l’Umbria”.

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