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Milano, la Russia e il Nord Africa: il futuro dell'aeroporto di Perugia e le nuove rotte

Il punto sui finanziamenti, il pareggio di bilancio, i nuovi voli, le idee per il futuro e il potenziamento dell'aeroporto

Il futuro dell'aeroporto di Perugia? Non è poi così nero, visto e considerato che la concorrenza – cioè gli altri piccoli aeroporti del centro Italia – è a un passo dal lastrico.
Intanto la politica interroga gli aruspici e ascolta la “versione” dei vertici della Sase. Per dirla in termini politici: convocata a Palazzo Cesaroni l’audizione di Prima e Seconda Commissione consiliare per fare il punto su “valorizzazione e potenziamento dell’aeroporto regionale S.Francesco di Assisi”. Per farla breve: si lavora su nuove rotte. Le idee sono Milano, il Nord Africa, la Russia, l'oramai famoso "turismo religioso". E magari qualche novità da Ryanair.

“Durante l’incontro con Ernesto Cesaretti e Piervittorio Farabbi, presidente e direttore della Sase, società di gestione dello scalo – sottolinea una nota del Consiglio regionale - , sono state illustrate le strategie di crescita dell'aerostazione, incentrate su: attivazione di nuove rotte e accordo per un velivolo con base a Perugia; piano di investimenti infrastrutturali, con la diminuzione dei consumi elettrici grazie a luci led, ampliamento dell'area passeggeri e spostamento degli spazi commerciali all'interno dell'area di imbarco. Prioritaria sarà la stabilità nell'afflusso dei finanziamenti da parte dei soci mentre i vertici di Sase puntano a raggiungere il sostanziale pareggio economico anche prima del 2018. I dati aggiornati e i piani di investimento della Sase per il 'San Francesco' verranno dettagliatamente presentati il prossimo 22 febbraio, quando verrà approvato il bilancio 2017”.

Insomma, che ne sarà di questo aeroporto? In apertura di seduta il presidente della Prima commissione, Andrea Smacchi, ha ricordato che l’argomento è stato sollecitato dalla presentazione di una proposta di risoluzione del gruppo consiliare della Lega Nord (Valerio Mancini e Emanuele Fiorini) e che un'altra audizione, con la presidente della Giunta, Catiuscia Marini, è già stata messa in programma e verterà sul futuro dell'aeroporto e del sistema infrastrutturale, con particolare riguardo al post sisma. Smacchi ha poi introdotto i vertici della Sase ricordando che “dopo una serie di annate confortanti con aumento dei passeggeri nel 2016 c’è stato uno stop, anche se nel secondo semestre si è registrato un nuovo miglioramento. Gran parte dei passeggeri vengono dall’estero e le loro scelte sembrano non aver risentito degli effetti del sisma. Degli 850mila euro che Camera di Commercio, Fondazione e Regione si erano impegnati a versare, solo la quota della Regione è stata versata. Questo potrebbe pregiudicare la presenza di alcune compagnie. Un anno fa ci era stato detto che il riconoscimento di scalo di interesse nazionale sarebbe stato il presupposto per far spiccare il volo allo scalo. Il debito accumulato in questi anni si è ridotto e la crisi dello scalo di Falconara potrebbe portare nuovi passeggeri al 'San Francesco'”. 

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