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Economia

Aeroporto dell'Umbria, il nuovo assetto societario. La Regione apre al 'nuovo partner': "Ora piano industriale di lungo respiro"

Il presidente del Cda: "nel 2022 contiamo di poter raggiungere i 300 mila passeggeri"

Anno nuovo, nuovo piano industriale per il San Francesco d'Assisi. "L’aeroporto – sottolinea la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei – è una infrastruttura strategica per la nostra regione, sia per ciò che concerne l’uscita dei passeggeri che per la loro entrata, con significativi ritorni per l’economia dell’intera Umbria. Alcuni qualificati studi, infatti, hanno dimostrato come il traffico generato da un aeroporto possa incidere positivamente su pil ed occupazione". 

Il presidente del Cda della Sase, la società che gestisce l'aeroporto, Orazio Stefano Panato, annuncia il nuovo assetto societario. "Socio di maggioranza la Regione attraverso Sviluppumbria (78,71% delle quote), seguono la Camera di Commercio dell’Umbria (10%), il Comune di Perugia (6,25%), Comune di Assisi (4,83%) e sotto l’uno per cento Smp srl, Comune di Bastia e Comune di Gubbio".

Per la presidente "i dati 2021, nonostante non si sia in pratica volato sino a maggio, sono estremamente confortanti, anche grazie all’azione della Regione, per esempio, in ambito promozionale. Altrettanto positive sono le prospettive per il 2022". La governatrice annuncia un nuovo piano industriale e l'apertura al 'nuvo partner': "Ora attendiamo per gennaio il nuovo piano industriale per poi valutare gli investimenti e l’opportunità di trovare un nuovo partner societario, rispettando tutte le procedure previste per legge e nella massima trasparenza, che possa contribuire alla crescita dello scalo regionale".

Il Cda, aggiunge Tesei, "sta facendo un ottimo lavoro e, in attesa di un nuovo piano industriale di lungo respiro, che magari attivi partnership industriali e sinergie con altri scali, abbiamo sollecitato attenzione su rotte attive anche nei periodi non estivi, sull'ottimizzazione dei costi, così come avviene per ogni partecipata, sulla comunicazione e sul settore non aviation che può permettere di generare ulteriori ricavi".

Per il presidente della Cda "Il 2021 pur vedendo una prevalenza di passeggeri italiani, diversamente da quanto accaduto negli anni passati, ha registrato numeri pre covid, il che ci fa ben sperare anche per il prossimo anno. Basandoci su alcune simulazioni, sull’analisi della situazione e sui vari scenari contiamo nel 2022 di poter raggiungere i 300 mila passeggeri, con un aumento sia dell’utenza internazionale che della percentuale di riempimento dei velivoli. Stiamo già lavorando al Piano industriale che presenteremo ad inizio anno in assemblea, recependo anche le sollecitazioni dei soci, in particolar modo del socio di maggioranza".  

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