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Aeroporto, nuovi finanziamenti e trattativa per i voli dell'estate: il punto della situazione

Aeroporto dell'Umbria, che ne sarà di te?  Il consigliere regionale Andrea Smacchi ha interrogato l'assessore Giuseppe Chianella per sapere “quali azioni, la Giunta, intende intraprendere per consolidare l'aeroporto umbro 'San Francesco d'Assisi' nel panorama nazionale ed internazionale, definendo tempi certi ed impegni precisi per ciò che attiene alle risorse da investire”. 

Smacchi ha chiesto di “attuare subito il piano triennale di rilancio e promozione dell’Aeroporto umbro e assicurare a Sase i finanziamenti con regolarità, al fine di evitare difficoltà nei confronti dei creditori e dando la possibilità di stipulare contratti con altri vettori. Lo scalo è per l’Umbria una grande opportunità, consolida la nostra vocazione turistica e garantisce accessi legati anche a chi viaggia per affari. Negli anni la Sase, la società che gestisce lo scalo, ha garantito una politica oculata, tutta orientata all’aumento delle rotte e dei passeggeri, tant’è che si è passati dai 40mila del 2004 ai 280mila del 2015. Sullo scalo umbro si è anche notevolmente investito: tra il 2010 e il 2012 sono stati messi a disposizione 42,5 milioni di euro, di cui 27 della Presidenza del Consiglio dei ministri, 12 della Regione e 3,4 di Enac. Risorse che la Regione, tramite Sviluppumbria, socia di Sase, rinnova annualmente. In questo quadro, alla luce quindi dello sforzo economico sostenuto dalle Istituzioni umbre, l’aeroporto assume un’importanza strategica, capace di trainare anche i timidi segnali di ripresa che si intravedono e capace di aiutare un territorio colpito dal sisma. Il triennio 2016-2018 dovrebbe essere quello del rilancio. Ma dopo il calo dei passeggeri nel 2016, tornati a 220mila, sembra che manchi una prospettiva. Nello scorso marzo nell'audizione con Sviluppumbria ci era stato prospettato un quadro per far fare un salto di qualità dell'aeroporto grazie all'apertura del bando per le manifestazioni di interesse da parte dei privati. Sarebbe dovuto uscire entro l'autunno scorso, ma ancora non ci siamo. Anche in considerazione degli eventi sismici che hanno colpito l'Umbria mi sembra che manchino quelle certezze che ci erano state prospettate per il rilancio del turismo, sempre più necessario”.  
 
L'assessore Giuseppe Chianella, nella risposta, ha ricordato che “nel tempo sono state impegnate significative risorse ed ancora oggi, malgrado le oggettive carenze di bilancio, sono disponibili finanziamenti anche per le attività di sviluppo. Anche la Fondazione Cassa di risparmio e la Camera di commercio di Perugia hanno impegnato risorse da destinare allo sviluppo dell'aeroporto. Pur in presenza di un calo del traffico del 19 per cento nel 2016, con 220mila passeggeri rispetto ai 270mila del 2015, Sase potrebbe registrare un conto economico in ulteriore miglioramento rispetto alla perdita di circa 850mila euro registrata nel 2015. Per lo sviluppo delle rotte sono in corso trattative con diversi vettori. Per questo la Cassa di risparmio è in procinto di erogare ulteriori fondi per facilitare l'attivazione di una base presso lo scalo umbro. È in fase di rinnovo il contratto triennale con Ryanair; altri vettori che hanno chiesto informazioni sono Easyjet, Air Arabi, Transavia e alcuni vettori russi; sono state avviate trattative con Vueling per un collegamento con Barcellona. Nel novembre scorso sono entrati in servizio i nuovi collegamenti Ryanair con Catania, oltre a quelli previsti per l'estate con Londra, Bruxelles e Trapani. Quattro rotte che faranno viaggiare viaggiare oltre 200mila passeggeri l'anno e supporteranno 150 posti lavori. Al momento i numeri indicano che la direzione scelta è quella giusta, con voli Mistral con la Sardegna. L'aeroporto ha le carte in regola per diventare una nuova base logistica di Mistral Air, del gruppo Poste. Più problematica la trattativa con Alitalia per il possibile ripristino del collegamento con Fiumicino, che al momento è in una fase di stallo. Resta l'impegno di Regione e Sase ad assicurare collegamenti giornalieri verso Roma e Milano, che consentano agli umbri di potersi assicurare la partenza da Perugia per coincidenze verso tutto il mondo”.

Nella sua replica Smacchi si è detto “soddisfatto per la relazione dell'Assessore, esauriente per quanto riguarda il rilancio del piano finanziario. Manca però il pezzo dell'apertura ai privati. Dobbiamo capire se c'è questa intenzione che servirebbe a far fare il salto di qualità. Anche perché la situazione dopo il 24 agosto è letteralmente cambiata”. E qui torna la domanda iniziale: aeroporto dell'Umbria, che ne sarà di te?

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