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Aeroporto dell'Umbria in profonda crisi, Mencaroni: "Ecco perchè non è colpa nostra"

Non è colpa della Sase. L'aeroporto dell'Umbria è in crisi profonda e inaspettata dopo il taglio delle rotte da parte di Ryanair e dell'annunciata ritirata di Alitalia che neanche un anno fa aveva proposto con entusiasmo il volo Perugia-Roma che dava la possibilità agli utenti umbri di collegarsi con il mondo e ai turisti un approdo comodo in Umbria senza provare l'esperienza da incubo con rotaia e gomma.

Le trattive sono in corso ma la situazione sembra ormai compromessa. "Questa situazione difficile non è stata provocata dalla Sase che anzi la sta subendo. Abbiamo rispettato tutti gli accordi, abbiamo investito, tramite Sviluppumbria,  risorse importanti per comunicare e pubblicizzare i collegamenti di Alitalia. In un anno di volo abbiamo totalizzato qualcosa come 40 mila passeggeri che sarebbero raddoppiati nel giro di altri 12 mesi, ma Alitalia evidentemente non ha considerato di rientrare nell'investimento in due o tre esercizi. Impensabile coprire i costi al primo anno di investimento": ha tuonato Giorgio Mencaroni, membro del Cda di Sase che ha incontrato oggi la stampa insieme al collega Agostini. Alitalia ha chiesto una cifra importante per sostenere le perdite mantenendo così il volo di andata e ritorno dalla Capitale.

"Non entro nel merito delle cifre -ha continuato Mencaroni - ma la proposta non è sostenibile per le casse dell'aeroporto umbro che comunque può vantare conti nettamente più in ordine di altre strutture concorrenti.  In tre anni abbiamo dimezzato il passivo: da 1 milione 500mila euro ad ottocento e ci aspettavamo un pareggio sostanziale a fronte di un incremento del 35% di passeggeri. Non possiamo accollarsi ulteriori costi, come chiesto da Alitalia, perchè non sarebbero sostenibili economicamente parlando". Si parla di una compartecipazione da 5-6 milioni di euro. Tanti soldi, ma non confermati. Al massimo i soci e la Regione sarebbero disposto a mettere su piatto della discussione un quinto di quello richiesto. Si continua trattare con Alitalia: "Abbiamo spiegato di essere interessati ad una ottimizzazione del volo Perugia-Roma, magari minore frequenza settimanale e con altre compagnie in collaborazione sempre con Alitalia. Ma le parole del presidente Montezemolo sono chiare: tagliare le rotte interne definite minori".  

Con Ryanair Perugia ha perso i collegamenti con il Salento ( Brindisi), con Barcellona-Girone e con Sicilia e Sardegna. Anche in questo caso non è colpa della Sase ma della tassa imposta Renzi sui voli locali: passata da 6 euro a 9 euro su ogni biglietto venduto. "Con Ryanair stiamo studiando un piano per nuove rotte, siamo fiduciosi...": ha concluso Mencaroni. 

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