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Negozi chiusi per mesi, dati del consumo a picco del 30%, Confcommercio boccia la mancata proroga dei pagamenti fiscali

Il presidente Giorgio Mencaroni: "Dobbiamo scongiurare a tutti i costi il rischio chiusura per tante piccole imprese, stremate dall’emergenza economica"

Adempimenti fiscali, la rivolta dei commercianti. Oggi è la giornata "più calda" per le scadenze fiscali, soprattutto alla luce della chiusura imposta dall'emergenza sanitaria e Confcommercio Umbria boccia come doppiamente sbagliata la mancata proroga: Pesanti effetti sulle imprese umbre, già in grave difficoltà a causa della crisi.

"La mancata proroga non riconosce i problemi di liquidità del sistema imprenditoriale – sottolinea il presidente di Confcommercio Umbria Giorgio Mencaroni – e alza concretamente il rischio chiusura delle imprese, che certamente avrebbe un impatto sui conti pubblici molto più pesante di quello che avrebbe avuto la proroga".

Secondo i commercianti c'è il timore che tante imprese e tanti lavoratori autonomi non saranno in grado di procedere ai versamenti previsti. Un'ipotesi che trova forza nei dati sull'andamento dei consumi: una caduta di quasi il 30% nel complesso del secondo trimestre su base annua.

"Assieme a tutto il sistema Confcommercio, chiediamo pertanto la riapertura dei termini dei versamenti di saldo e acconto, senza sanzioni e interessi, almeno fino al 30 settembre - conclude Mencaroni - E siamo convinti che andrebbero riprogrammate anche le scadenze fiscali di settembre, prevedendo moratorie più ampie ed inclusive. Dobbiamo scongiurare a tutti i costi il rischio chiusura per tante piccole imprese, stremate dall’emergenza economica".

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