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Diamo dignità agli asili di Perugia: la rabbia dei genitori

Dopo la denuncia di alcune famiglie perugine che si vedono costrette a gestire e finanziare gli asili pubblici, occorre fare qualcosa per il futuro dei nostri bambini.

La civiltà di un Paese la si vede da come questo tratta i suoi bambini. Una frase che sembra scontata ma che in realtà apre una finestra sul modo di guardare alla nostra Regione, l'Umbria. In particolare mi riferisco ai recenti articoli di denuncia usciti sui giornali da parte di famiglie di Perugia che sono praticamente obbligate ad acquistare materiale didattico e addirittura del cibo per le mense scolastiche degli asili in Umbria.

Un Paese che non riesce a fornire di tutto il necessario la scuola, simbolo dello Stato e del luogo dove crescono e si formano i cittadini di domani, è un Paese che non riesce a guardare al futuro, ma solo all'immediato presente. La Scuola Pubblica, mi piace scriverla in maiuscolo, era un valore fondamentale di tutta la società italiana, mentre oggi il suo nome salta fuori - soprattutto da parte dei media - nei momenti di cronaca nera oppure per denunciare spreco di denaro pubblico.

Vi dico una cosa: tutto ciò che si mette a disposizione ai giovani in età scolare, dall'asilo alle superiori, non è mai sprecato. Il diritto allo studio è un punto focale della nostra Costituzione, e visto che questa - a ragione - obbliga i bambini a frequentare le scuole fino ad una certa età, è obbligo dello Stato garantire al massimo le risorse da destinare al funzionamento della Scuola stessa. Non trovare i fondi per la mensa, per il materiale didattico o per le trasferte culturali degli alunni, vuol dire non adempiere a quest'obbligo, vuol dire creare disparità tra chi può permettersi scuole private e chi sceglie la scuola pubblica, ma soprattutto è sintomo di una società che vede i bambini e la scuola sempre più dei "pesi", e non delle valide risorse.

Qualche politico nostrano che si lamenta dei "costi della Scuola pubblica" dovrebbe guardare ai ritmi di crescita dei Paesi emergenti e capirne le leve: vi impressionerà vedere quanto Paesi come India, Cina e Brasile investono nella Scuola pubblica. Questi Paesi hanno capito che la chiave del successo sta nel preparare al meglio i propri giovani, cittadini del domani. La competizione globale si basa anche su questo. E ai politici nostrani dobbiamo insegnare anche una maggiore proprietà di linguaggio: non si parla mai di "spesa" nella scuola pubblica, ma di "investimento". Noi non "spendiamo" per il futuro , ma investiamo nel futuro.

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