Da fitta boscaglia a piena visibilità: restituita luce e dignità alle bellezze della Conca "universitaria"

Pubblico elogio a chi (soggetto pubblico o privato) ha restituito luce e dignità alla zona di Porta Conca, tratto terminale di via Alessandro Pascoli. Qui, la scarpata che fronteggia l’ex Mattatoio comunale (oggi Facoltà di giurisprudenza) era ormai trasformata in boscaglia. Peraltro, di una vegetazione casuale e mischiata (alloro, acacie, roverella, spinaie, arbusti infestanti) ormai fuori controllo.

Eravamo al punto che l’accesso della torre di guardia di sinistra e il muro trecentesco che la fiancheggia erano ormai perfettamente invisibili. Il lavoro è stato condotto a far capo dalle scalette che adducono alla zona di San Francesco al Prato, proprio di fronte alla mensa universitaria di via Alessandro Pascoli.

La zona è intensamente trafficata dalle auto, ma anche percorsa a piedi dai numerosi studenti che si recano a mensa e che frequentano le Facoltà universitarie della Conca. Insomma: un lavoro da far tornare indietro con la memoria un anziano perugino, che racconta: “Un tempo qui c’erano i cosiddetti ‘orti di guerra’. Come c’erano qui vicino, all’inizio di viale Antinori. Il Fascio – in regime di autarchia – voleva che si coltivasse ogni fazzoletto di terra: dai Giardini Carducci a piazza d’Armi. Tutto serviva per produrre ortaggi, frutta e perfino grano”.

Finché gli anziani si sono presi cura di queste strisce di terreno, ricavate a terrazzamenti, tutto è stato in ordine. Poi, la negligenza, l’abbandono, la trasformazione antropologica della città hanno creato vere boscaglie urbane. Lode a chi ha disposto che si mettesse mano a questa operazione necessaria e ormai indilazionabile.