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Cronaca

Imbratta muri e pensiline con scritte politiche e contro la polizia, writer salvato dalla prescrizione

L'uomo era accusato di aver imbrattato proprietà pubbliche e private, chiedendo la liberazione di di compagni arrestati, coprendo una svastica e oltraggiando le forze dell'ordine

È accusato di aver imbrattato muri e pensiline delle fermate del bus a Perugia con scritte politiche e contro le forze dell’ordine, ma il reato è ormai prescritto.

Un giovane writer, difeso dagli avvocati Luca Maori e Aldo Poggioni, è stato accusato di aver compiuto, il 21 giugno del 2013, il reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui “con bombolette spray di vernice” su “superfici/facciate di beni immobili pubblici e privati.

L’accusa contesta l’imbrattamento della “pensilina posta alla fermata degli autobus di linea urbana di Umbria Mobilità, fermata di via Pellini, mediante l’occultamento di simboli di svastiche e SS preesistenti sulla stessa”.

Sporcato anche il muro di pertinenza di una proprietà privata tra via del Fosso e via Pievaiola con scritte del tipo: “Fuori i compagni dalle galere … con i compagni di Milano ...Graziano libero/Liberi tutti … Acab”, frase accompagnata “da una stella e falce e martello”.

La scorribanda aveva toccato anche “il muro posto in via Sicilia intersezione via Settevalli in corrispondenza del sottovia ferroviario con la scritta a grandi caratteri: Acab” e le facciate dell’immobile denominato “Casina Rossa” di via XIV Settembre con scritte “+sbirri morti … antifa … Liberi tutti!!! Graziano libero … Acab”.

Per i writer portato in tribunale, però, è intervenuta la prescrizione.

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