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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Todi

Volantino in ospedale contro la legge sull'omofobia: "Il cappellano usi la bacheca solo per orari messe"

La direzione dell'Ospedale di Pantalla è intervenuta sulla vicenda che ha visto fronteggiarsi un cappellano e un medico. Una battaglia di volantini che ha fatto il giro del Paese dividendo l'opinione pubblica. Ecco la presa di posizione dell'Ospedale

E alla fine arrivò, molto dopo, anche la nota dell’Ospedale di Pantalla a firma del direttore del presidio ospedaliero della Media Valle del Tevere. Una presa di posizione sulla questione del volantino scritto ed attaccato “in cappella” da un chirurgo dell’ospedale  in risposta a volantini attaccati dal Cappellano contro la legge sull’omofobia che è in discussione in Parlamento. Una storia – raccontata da Perugiatoday.it – che ha provocato delle reazioni a catena tra il mondo delle associazioni dei diritti civili e quello dei fedeli che considerano pericolosa la legge in questione.  Il responsabile dell’Ospedale di Pantalla Luigi Sicilia tira soprattutto le orecchie al cappellano ma ricorda anche al medico il suo ruolo nell’ospedale che non consente certe reazioni e polemiche.

Medico contro Cappellano dell'ospedale: "Fascista quel volantino contro legge sull'omofobia"

 “Ritengo sia opportuno – ha spiegato Sicilia - precisare che, nel rispetto delle convinzioni e delle libertà di pensiero e anche al fine di evitare che l’ospedale diventi luogo di tenzone ideologica,  il cappellano è stato invitato a suo tempo a non coprire con cartelli il vetro della porta di ingresso della cappella, che peraltro è un’opera artistica realizzata dagli ospiti del Centro Diurno San Costanzo. E’ stata invece autorizzata una bacheca che contenesse, come per tutti i servizi dell’ospedale, comunicazioni strettamente legati al culto religioso in termini di orari ed altre informazioni operative”.

E ancora: “Premesso che l’ospedale è un bene comune e come tale appartiene a tutti, in un’ottica di servizio che discende da specifici mandati legislativi - prosegue il dottor Sicilia – ci è sembrato inopportuno che il cappellano, in qualità di dipendente della pubblica amministrazione  e nell’esercizio delle proprie funzioni, contraddicesse e pubblicasse, al di fuori dello specifico luogo di culto,  posizioni sia contro una legge in essere (Legge 194/78) sia contro leggi in discussione  (legge contro l’omofobia e contro l’adozione da parte di coppie omosessuali). In generale colui che esercita un’attività di  pubblico interesse non dovrebbe utilizzare il proprio ruolo né per contraddire una legge dello stato (è il caso del cappellano)  né per prevaricare al di fuori di legge e regolamenti (è il caso del medico) i gesti, seppure ritenuti inconsulti,  di pochi soggetti”.

La direzione in sintesi ha invitato tutti a ricordare che l’ospedale non può essere il luogo di un contenzioso ideologico e neppure politico se l’oggetto è diverso dal suo mandato legato a prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle malattie e promozione della salute. Sulla vicenda è intervenuto anche  il direttore generale della USL Umbria 1 Giuseppe Legato per ribadire che la sanità pubblica è per tutti senza distinzione: “L’ospedale è una struttura dedicata alla cura delle persone e aperta a tutti nel rispetto della dignità dell’essere umano, senza distinzione di sesso, razza, ideologia politica o religiosa; noi ci auguriamo che non venga più utilizzato per veicolare propagande ideologiche di qualsiasi natura”.

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