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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Violenza sessuale su minore dopo gli allenamenti, in manette allenatore perugino di basket

L'arresto a Roma, dove l'uomo allenava, nonostante una sentenza passata in giudicato per reati identici e l'interdizione dai luoghi con minori

Un allenatore di basket, un perugino di 55 anni, è stato arrestato a Roma con l'accusa di violenza sessuale aggravata e continuata su un ragazzo minorenne. L’uomo era già stato condannato a 2 anni, nel 2018, a Perugia, per aver molestato alcuni ragazzini. Nella sentenza, passata in giudicato a dicembre, gli era fatto espresso divieto di frequentare luoghi con minori, con l'interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private.

A trarlo in arresto, la scorsa notte, gli investigatori della polizia di Stato della IV sezione della squadra mobile di Roma, specializzata nel contrasto ai reati di violenza di genere e in danno di minori. Il coach, con più azioni compiute in tempi diversi, abusando del ruolo di allenatore e aiuto allenatore che svolgeva presso una nota società sportiva di basket, avrebbe costretto un giovane atleta del club sportivo a compiere e subire atti sessuali, utilizzando anche condotte violente.

La delicata indagine è stata avviata grazie alla segnalazione di alcuni collaboratori della società sportiva capitolina, insospettiti per alcuni atteggiamenti ambigui e inopportuni dell’uomo nei confronti di alcuni giovani atleti, anche sotto i quattordici anni.

Le indagini hanno accertato che, in orari serali, negli ultimi anni, alcuni minori venivano invitati dall’allenatore nei locali della foresteria dove alloggiava. L'adescamento avveniva con la scusa di effettuare massaggi terapeutici, pur non essendo un fisioterapista, o di confrontarsi sugli schemi di gioco. A quel punto venivano compiute le violenze.

L’uomo, al rientro da un viaggio all’estero, è stato rintracciato dagli agenti della Squadra Mobile che lo hanno condotto presso la casa Circondariale di Regina Coeli.

Nel 2015 l’allenatore era stato arrestato e messo ai domiciliari, subito revocati dopo l'interrogatorio di garanzia. Tre anni dopo era stato condannato a 2 anni di reclusione con rito abbreviato, dopo che erano stati accertati abusi avvenuti tra il 2012 e il 2015.

Nella nuova società romana, secondo la ricostruzione accusatoria, avrebbe cercato di mettere a tacere i ragazzi molestati dicendo che “chi si rifiuta e denuncia questa cosa non giocherà più”.

Sulla vicenda è intervenuta anche la garante per l'infanzia e l'adolescenza, Carla Garlatti, che ha detto: “La notizia dell’arresto a Roma di un allenatore di basket con l’accusa di violenza sessuale su un giovane atleta impone la necessità di intervenire contro gli abusi sui minorenni in ambito sportivo e, più in generale, contro le violenze a opera di adulti che lavorano o svolgono attività a diretto contatto con bambini e ragazzi. Serve da parte di istituzioni, federazioni e società sportive una formazione specifica, finalizzata a mettere in grado tecnici e altre figure di riconoscere atteggiamenti ambigui e inopportuni e a segnalarli alle autorità. Bene le policy adottate da molte federazioni, ma non bastano se non si dà loro seguito”.

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