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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Perugia, minorenni violentate: l'imputato ricorre in appello e chiede la seminfermità di mente

Il 20enne è stato condannato per gli stupri di tre ragazzine in centro storico e nel parcheggio sotterraneo di un centro commerciale

È stato condannato per la violenza sessuale a danno di tre ragazzine minorenni e sta scontando la pena ai domiciliari in un struttura. A nove mesi dalla condanna a 12 anni di carcere e al risarcimento di una delle vittime con 20mila euro, 10mila per un’altra ragazza, il giovane ventenne torna davanti al giudice per il giudizio di appello il 1 aprile.

L’imputato, difeso dall’avvocato Guido Rondoni, ha scelto il rito abbreviato. Il sostituto procuratore Giuseppe Petrazzini aveva chiesto una condanna ad 11 anni e 4 mesi, con la concessione delle attenuanti; ma il giudice Margherita Amodeo non le ha concesse. Come in precedenza aveva respinto la richiesta di giudizio abbreviato condizionato allo svolgimento di una perizia psichiatrica. Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice per le indagini preliminari, l’imputato aveva dichiarato: “All'inizio dei rapporti, ritenevo che le giovani fossero consenzienti. In entrambe le occasioni avevo bevuto e probabilmente avevo assunto anche dello stupefacente, per cui ritengo che avevo una percezione della realtà non corretta. I comportamenti che mi si contestano - aveva aggiunto - sono frutto dell'abuso di alcol e stupefacente e avendo riflettuto in questi giorni su ciò, sono veramente pentito”.

Nel ricorso per l’appello la difesa punta al riconoscimento delle attenuanti generiche, ma anche un nuovo giudizio che tenga conto della semi infermità di mente, un vizio parziale che sarebbe riconosciuto in una relazione di parte che la difesa presenta come nuovo elemento.

L’indagine era nata dopo la violenza a danno di una ragazzina, abusata il 10 giugno del 2020 in un vicolo del centro storico (la stessa sera l’imputato avrebbe molestato un’amica della ragazza stuprata). Nel corso delle indagini erano emerse altre due violenze sessuali, avvenute con le stesse modalità: un’altra minorenne aveva raccontato di essere stata violentata il 12 gennaio 2020, sulla rampa di scale di un parcheggio di un centro commerciale (in questo caso la ragazzina era già stata molestata 3 anni prima quando aveva 11 anni); altra violenza il 1 gennaio del 2019, quando il giovane avrebbe abusato di una ragazza di 17 anni, sempre in un vicolo del centro storico. Tutti i racconti convergevano su un punto: l’uso della violenza da parte dell’arrestato di fronte alla volontà di non fare sesso delle ragazze, ma anche di un carattere violento che appariva solo dopo che si era appartato con le ragazze.

Le famiglie delle tre vittime si sono costituite parte civile tramite gli avvocati Pietro Giovannini, Elena Cristofari e Silvia Corbucci.

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