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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

L'invito a pranzo si trasforma in un inferno, violentata e picchiata selvaggiamente: perugino condannato

Una giornata d'inferno, terminata con il tentativo disperato della donna di scappare e salvata grazie agli agenti della polizia municipale, anche loro minacciati dall' imputato mentre "piantonavano" le vie d'accesso della sua abitazione

Quattro anni di reclusione. E’ questa la condanna inflitta dal giudice Lidia Brutti a un 40enne perugino accusato della violenza sessuale accaduta un anno fa al Trasimeno. Per lui, che oggi è stato condannato con la formula del rito abbreviato, è stata stabilita anche l’applicazione della misura di sicurezza, per la durata di un anno, da scontare in una casa di cura e custodia una volta terminata la pena principale. Interdetto per cinque dai pubblici uffici. 

Dopo un pranzo con la vittima, l'imputato l'avrebbe convinta a salire in casa sua per poi costringerla a subire atti sessuali.  Al tentativo della donna di lasciare l'abitazione, il 40enne avrebbe però reagito prima alzando la voce, poi trascinandola dentro casa e afferrandola con forza per un braccio e per la borsa. A quel punto l'avrebbe sbattuta contro il divano per consumare l'aggressione. 

 Un aggressione brutale,  colpita con un "violento" pugno all'altezza della tempia destra per stordirla e ferita su varie parti del corpo con una prognosi di trena giorni per  contusioni del volto con frattura del naso, contusione delle orbite, contusione regione dorsale ed ecchimosi multiple degli arti inferiori.

Una giornata d'inferno, terminata con il suo tentativo disperato di scappare e salvata grazie agli agenti della polizia municipale, anche loro minacciati di morte dallo stesso imputato mentre "piantonavano" le vie d'accesso della sua abitazione. Per l'imputato, che per qualche giorno cercò di far perdere le proprie tracce, scattò il fermo e lui finì in carcere. 

Alla donna, che si è costituita parte civile con l'avvocato Michele Nannarone, il giudice ha riconosciuto una provvisionale immediatamente esecutiva di 20mila euro, mentre il risarcimento da liquidarsi in separata sede. L'imputato è difeso dall'avvocato Francesco Mattiangeli. 

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