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Cronaca

Tenta di baciare una ragazza sulle scalette del duomo e aggredisce i poliziotti, dopo 20 giorni in cella torna a casa (con sfratto)

Il tribunale del Riesame revoca gli arresti e li trasforma in obbligo di firma quotidiano in caserma

Venti giorni di carcere possono bastare per smaltire gli effetti dell’alcol che lo hanno portato a commettere una violenza sessuale e i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Pur rimanendo la valutazione di pericolosità sociale, i giudici del Riesame hanno scarcerato il 24enne gambiano che il 2 agosto ha tentato di baciare una ragazza sulle scalette del duomo di Perugia e poi si è scagliato contro gli agenti di Polizia, ferendone due.

Il 24enne, secondo il verbale di arresto, “si trovava in palese stato di alterazione psico-fisica dovuta all’assunzione di alcol nei pressi di piazza IV Novembre, seduto sulle scalette del duomo”, in compagnia di alcuni conoscenti, intorno alle 3 di notte.

I due amici, un ragazzo e una ragazza, fidanzati, stavano discutendo e il gambiano, “dopo essersi intromesso” nel litigio, prima raccoglieva “i capelli” della ragazza, li legava “con un elastico a formare un coda, subito dopo” provava “a darle un bacio in bocca, non riuscendo nel suo intento per la pronta reazione della ragazza” che si divincolava.

Ne nasceva una discussione con il fidanzato e poi arrivava la Polizia, con due pattuglie della Squadra volante.

Il 24enne teneva un “comportamento aggressivo e violento” contro gli agenti, spintonando e offendendo un commissario. Veniva ammanettato e fatto salire sull’autovettura di servizio, ma continuava a protestare e insultare, cercando di colpire gli agenti. Arrivato in Questura si gettava a terra “per poi sferrare altri calci all’indirizzo” di tutto il personale di polizia presente, ferendo un assistente capo al gomito. In tasca aveva due grammi di “sostanza stupefacente di tipo canapa”.

Secondo i giudici del Riesame “non può condividersi la tesi difensiva in ordine alla non particolare gravità del contegno aggressivo e molesto” tenuto dall’arrestato, né ricondurlo solo all’abuso di alcol, in quanto “non ha mai desistito dall’offendere, minacciare e colpire gli agenti operanti, neppure dopo essere stato tradotto presso gli uffici della Questura”. Sempre secondo i magistrati sussiste “il pericolo di reiterazione di condotte criminose compiute di indole violenta”.

Lo stato di incensuratezza, nonostante le numerose denunce per cessione di droga, il “tempo già trascorso in stato di custodia cautelare” depongono per la concessione di una misura meno afflittiva “idonea a garantire un costante controllo dell’imputato, utile, al contempo, a favorire un processo di responsabilizzazione e di recupero dei principi di pacifica e civile convivenza”. Quindi il 24enne, difeso dall’avvocato Francesca Forlucci, dovrà firmare ogni giorno in caserma, tra le 17 e le 19. Lo straniero ha anche la disponibilità di un alloggio, pur essendo stato sfrattato, visto che gli sfratti sono bloccati fino al 31 dicembre di quest’anno dal decreto Cura Italia.

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