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Cronaca

Maltratta la moglie e dice che è pazza dopo la denuncia: condannato marito violento

I giudici lo hanno assolto dall'accusa di violenza sessuale. Imposto il pagamento di una provvisionale di 5mila euro

Tre anni e 6 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia e condanna al pagamento di 5mila euro di risarcimento.

È quanto stabilito dal I Collegio del Tribunale penale di Perugia nei confronti di un uomo, straniero, difeso dall’avvocato Barbara Romoli, per le sofferenze inflitte alla moglie. Assolto, invece, dall’accusa di violenza sessuale.

La donna si era costituita parte civile tramite l’avvocato Susanna Korriku.

Una storia di violenza fisica e psicologica, di soprusi dai quali la donna ha cercato di scappare una volta giunta in Italia. Sostenuta dalla Caritas e dai servizi sociali, ha raccontato degli insulti, delle minacce, delle botte e anche di rapporti sessuali contro la sua volontà, ma ai quali non poteva sottrarsi.

Secondo l'accusa l'uomo avrebbe colpito la donna anche con delle bottiglie di birra, picchiando i figli con bastoni di plastica, cavi elettrici e ciabatte.

Denuncia che ha portato ad un processo, in contumacia dell’imputato, in quanto l’uomo non si sa dove sia. Di sicuro non in Italia dove sarebbe finito anche in un’indagine per terrorismo.

L’imputato ha, comunque, sempre respinto le accuse, affermando che la donna non stava bene mentalmente, come molti suoi parenti, e che si era inventata tutto.

I giudici dopo aver sentito la parte offesa e i testimoni hanno ritenuto credibile il racconto relativo ai maltrattamenti, ma non quello sulle violenze sessuali.

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