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Cronaca

Maltratta la compagna, ma si pente davanti al giudice e ammette l'aggressione

Il difensore: "Si tratta di un singolo episodio, corretta la decisione del giudice di revocare i domiciliari"

La verità dei fatti va appurata in tribunale e ogni vicenda processuale può avere più risvolti di cui tenere conto.

Picchiata e umiliata dall'ex compagno

Nel caso della donna maltrattata e picchiata dall’ex compagno riceviamo e pubblichiamo le precisazioni del difensore dell’uomo, l’avvocato Gaetano Figoli.

“Bisogna rispettare le decisione del giudice, che ha valutato correttamente i fatti. In sede di interrogatorio il mio assistito ha ammesso un solo addebito che risale ad ottobre – dice l’avvocato Figoli - Poi i fatti sono molteplici e relativi alle dinamiche familiari, ma non sono riconducibili al reato di maltrattamenti in famiglia, perché si tratta di un solo caso, isolato: da qui la corretta valutazione del gip. ‘Quello che ha fatto è ingiusto”, ha detto il mio assistito al giudice, lui stesso ritiene di non aver scusanti, ma è ingeneroso descriverlo come una persona che si alza la mattina e picchia la compagna o le figlie”.

Questo aspetto, inoltre, ha pesato molto sulla decisione del giudice di revocare i domiciliari e disporre solo il divieto di avvicinamento. “Il giudice ha accolto le richieste di revoca della misura dei domiciliari con braccialetto elettronico ritenendo che i fatti contestati sono avvenuti, ma il comportamento non è quello descritto nelle denunce – prosegue l’avvocato Figoli - non ci sono maltrattamenti nei confronti delle figlie, ad esempio. In questo periodo le figlie hanno mandato messaggi e letterine in cui parlano del loro amore per il padre. In questo caso non c’è alcuna ipotesi accusatoria di maltrattamenti di minori e il giudice ha deciso di conseguenza”.

In merito alle altre accuse il difensore precisa che “si tratta di aspetti che andranno chiariti in sede processuale. Quanto alla casa, ad esempio, è vero che la signora si è allontanata quattro mesi fa, ma non ha titolo a rientrarvi in quanto è stata costruita dei genitori dell’uomo – conclude l’avvocato – Le accuse di pedinamenti, in realtà, sono degli incontri casuali, ma la signora ha sempre chiamato le forze dell’ordine quando si incontravano per strada. Il mio assistito si ritrova denunciato anche quando era al bar o a fare spesa e ha avuto un incontro fortuito con la donna”.

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