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Cronaca

Ubriaco e violento finisce in carcere per aver pestato la moglie e minacciato di morte la suocera: condannato

L'imputato avrebbe picchiato - spesso sotto effetto dell'alcol - la moglie "per una ostinata ed incontrollabile gelosia"

Minacce alla suocera e alla moglie, e ancora percosse, coltello puntato addosso, aggressioni fisiche e verbali. Con queste accuse un cittadino di origini albanesi di 43 anni ha patteggiato a un anno e due mesi dinanzi al giudice che ha accolto la richiesta dell'avvocato Vincenzo Bochicchio, concordata con il pm. Per l'imputato, finito in carcere per aver picchiato - spesso sotto effetto dell'alcol - la moglie "in ragione di una ostinata e  incontrollabile gelosia" , si legge nel capo d'imputazione, sono stati disposti gli arresti domiciliari. 

L'uomo avrebbe maltrattato la moglie sia quando erano conviventi, sia dopo la cessazione del loro rapporto, con continue aggressioni fisiche e verbali, durante le quali - secondo l'accusa - non avrebbe esitato a asfogare la sua rabbia anche sugli oggetti circostanti. Per controllare ogni aspetto della vita avrebbe iniziato anche a pedinarla, presentandosi in casa dei suoi genitori dove lei si era rifugiata. Anche la suocera sarebbe stata oggetto dei suoi attacchi di rabbia, minacciata con frasi "Ti ammazzo, ti taglio la gola, mi hai preso la mia famiglia".

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