Spoleto, battaglia legale davanti al Tar per lo sfratto dei Vigili del fuoco dalla caserma
Un decreto ingiuntivo del 2014 mai notificato al Ministero dell'Interno blocca il procedimento esecutivo
I Vigili del fuoco di Spoleto non pagano l’affitto e gli eredi del proprietario dell’immobile utilizzato come caserma ottengono lo sfratto e il pagamento di quasi 75mila euro di arretrati.
Il Ministero dell’Interno, però, non paga e non rilascia l’immobile, affermando di non aver mai ricevuto gli atti che disponevano lo sfratto.
Così le parti si ritrovano davanti ai giudici del Tribunale amministrativo regionale: da una parte gli eredi, difesi dagli avvocati Maurizio Simoni e Stefano Goretti, dall’altra il Dipartimento Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, tramite l’Avvocatura distrettuale dello Stato di Perugia.
Gli eredi chiedono l’esecuzione del decreto ingiuntivo emesso nel 2014 e mai opposto, quindi divenuto esecutivo. I Vigili del fuoco rispondono che non è mai stato notificato l’atto, quindi non hanno potuto difendersi ed eccepire il decreto ingiuntivo.
Secondo i giudici amministrativi per ottenere l’esecuzione del “giudicato” è necessario che “siano decorsi i termini per la proposizione dei mezzi ordinari di impugnazione e che dette impugnazioni non siano pendenti”. Non essendo mai stato notificato l’atto al Ministero, c’è ancora tempo per l’opposizione tardiva. Quindi non si può procedere con l’esecuzione del decreto ingiuntivo, fatta “salva la possibilità della sua riproposizione” una volta completato l’iter giudiziario del provvedimento.