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Cronaca

Spara al cane del vicino, l'accusa: è stata una vendetta

L'uomo questa mattina è finito davanti al giudice che deciderà se rinviarlo a giudizio o meno. I rapporti con il vicinato nel frattempo non sembrano essere migliorati

Può succedere, a volte, che i rapporti di vicinato non siano poi così idilliaci. Basta una semplice scaramuccia, per scatenare una guerra che può terminare  o con una denuncia o con qualche vittima. A farne le spese, come in questo caso, possono anche essere gli amici a quattro zampe che, ignari della stupidità umana, possono tramutarsi nel possibile bersaglio da prendere di mira per sconvolgere la vita del “confinante”.

Ed è così che un povero cane che gironzolava in un boschetto non lontano da casa sua è stato raggiunto dal proiettile del vicino, guarda caso proprio quello con cui i proprietari della bestia non parlavano ormai da svariato tempo. Insomma una vendetta in piena regola, se non fosse che l’uomo si sia subito giustificato urlando: “Scusate, credevo fosse una volpe”.

Una giustificazione alla quale però i vicini non hanno creduto, chiamando immediatamente le forze dell’ordine per sporgere querela. Fatto sta che il signore che ha sparato, pare non avesse denunciato le armi in suo possesso, dovendo così finire davanti al giudice ed essere costretto a giustificare anche questa “piccolezza”. Fuori dall’aula, spavaldo e tranquillo, il signore sulla sessantina non si è proprio trattenuto, esclamando: “Ma poi fosse morto il cane, lo hanno anche salvato”. Insomma una storia a lieto fine a metà, terminata oggi, 4 febbraio, davanti al giudice delle udienze preliminari che dovrà decidere se si è trattato di un errore o meno.  

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