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Cronaca

Nodino di Perugia, il Comitato "Salvare Collestrada" fa la voce grossa: "Raccolte 10mila firme per fermare il progetto che deturpa l'ambiente"

Continua lo scontro sul progetto che è fortemente sostenuto da Anas e Regione per arginare la piaga del traffico in direzione Perugia. Un problema vero che frena sviluppo ed economia. Ma per il Comitato è progetto che oltre a far danno non risolve

Il paesaggio di Collestrada e territori confinanti devono essere tutelati e rimanere così come sono. No al progetto del Nodino di Perugia che segnerebbe questi luoghi a fronte di lavori per un decennio e una diminuzione del traffico del 13 per cento in direzione capoluogo. In sintesi è questa l'ultima presa di posizione del Comitato Salviamo Collestrada - che raccoglie associazioni, proloco, associazioni e circoli Arci - dopo un primo bilancio sulla raccolta firme che, a loro dire, in fatto di numeri è un traguardo mai raggiunto in Umbria: 10mila adesioni (va detto online).

 "Questo risultato - hanno spiegato dal Comitato - è una risposta reale straordinaria ad uno dei segnali di pericolo acceso per contrastare la scelta progettuale del Nodino di Perugia non rispettosa delle normative europee di difesa ambientale. Siamo CONTRO la soluzione proposta per risolvere questo problema ed a FAVORE di una soluzione intelligente, facilmente e velocemente attuabile, rispettosa del contesto e meno costosa. Diecimila persone hanno letto la petizione e deciso di aderire per dare il proprio contributo alla salvaguardia dei nostri Tesori Materiali e Immateriali, per i quali il Mondo ci conosce, ci rispetta, ci cerca e ci viene a trovare".

Il Nodino non è una ipotesi ma un progetto sui cui Anas è pronto ad investire ed è già partito l'iter per sopralluoghi. La politica al momento è divisa: la Region favorevole, il Comune di Perugia e altri territori meno propensi perchè temono in un'opera incompleta. Il Comitato Saviamo Colestrada ha ribadito che l'opera porterebbe danni ambientali senza precedenti: "una grossa cicatrice di cemento, falde acquifere danneggiate, alberi trapiantati al posto di alberi secolari… ma anche lo stesso traffico, lo stesso inquinamento e lo stesso rumore".

I dubbi e i pericoli sono tanti ma resta anche una problematica fondamentale per tutta la comunità della provincia di Perugia: serve una nuova viabilità, adeguata alla modernità e alle esigenze dell'economia. Ma non serve tra 20 anni, serve subito se si vuole evitare lo spopolamento e aziende trasferite in altre regioni. E questo il comitato di Collestrada lo deve considerare una priorità per il futuro prossimo come la tutela dell'ambiente. Serve dunque una nuova collaborazione che guarda alla comunità e non solo al proprio orto, seppur meraviglioso. Il Nodino non è vangelo, ma l'immobilismo furbetto sarà l'inferno di Perugia e della sua provincia.

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