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Il gioco delle bocce di via Torelli, oramai le piste sono in disuso: "No alla trasformazione in parcheggio"

Area dei pallai di via Torelli: che farne? Innanzi tutto: demolire! Tutti sono d’accordo per la demolizione delle sponde dei vecchi pallai, davanti alla carrozzeria in cima a via Torelli

Area dei pallai di via Torelli: che farne? Innanzi tutto: demolire! Tutti sono d’accordo per la demolizione delle sponde dei vecchi pallai, davanti alla carrozzeria in cima a via Torelli. Sono quanto resta di una passione, un tempo diffusissima, ora desueta. Quanto meno, non più così praticata, o almeno delegata a luoghi specifici, come il bocciodromo del Pian di Massiano.

“Peraltro – dice un residente – chi intende praticare questo sport può andare nella struttura a valle della chiesa di San Donato, a lato del parcheggio parrocchiale: qui c’è un gruppo di appassionati che gioca regolarmente. E chiunque può associarsi”. Ma quella superficie in cima a via Torelli è vergognosamente degradata: i pali dell’illuminazione sono traballanti, i pallai semidistrutti. Tempo fa, piombò a terra un cipresso malato che ha inferto il colpo di grazia.

Dunque: demolire. Ma le opzioni di utilizzo sono almeno un paio. C’è chi sostiene che si potrebbero ricavarne una decina di posti macchina, essenziali in una zona fortemente carente di parcheggi. Con numerosi studenti fuori sede, tutti con la macchina e senza garage.

“Il rischio concreto – sostiene un residente – è che non ci sia rotazione, ma diventi il parcheggio dei commercianti di via Annibale Vecchi, ora tutta a strisce blu. Sarebbe una vera manna per chi lavora al “corso dell’Elce”, ma quei posti verrebbero stabilmente occupati dalle stesse auto per l’intera giornata. E questo non va bene”.

La seconda opzione è quella di destinare quella superficie a zona verde. Operazione facilitata dal fatto che si trova in aderenza al parco. Così diverrebbe un insieme omogeneo. “Verde, natura e bellezza, altro che motori!”, dice un residente di prossimità. Che prosegue: “Proprio lì, peraltro, c’è una stradina ecologica per i mezzi di soccorso a favore della scuola Leonardo da Vinci ed è bene escludere che mezzi in osta possano intralciare operazioni di emergenza!”. “Non vede – gli fa eco un altro – che già adesso, davanti allo sbarramento della catena, ci sono sempre auto in sosta? Se si dovesse intervenire d’urgenza, sarebbe impossibile!”. Verissimo.

Come sia: su una cosa tutti convengono: togliere di mezzo quelle strutture inutilizzate e degradate. “Fatto questo – osserva Carlo Giannotti, presidente dell’Associazione di quartiere Nova Elce – indiremo assemblee pubbliche per discutere nel merito e scegliere l’opzione che risulterà più rispondente alle esigenze della comunità”.

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