Mette lumini e deposita un mazzo di crisantemi davanti Equitalia: finisce a processo
Quella sua protesta, in verità non violenta, contro l'agenzia di Perugia di Equitalia - ai tempi di quando si trovava in via Settevalli - non farebbe parte del garantito "libero pensiero". Tanto è vero che, per adesso, è stato rinviato a giudizio e dovrà sostenere un processo dopo la denuncia presentata dall'agenzia e dopo il lavoro degli inquirenti per individuarlo. Il perugino aveva piazzato diversi lumini - quelli da cimitero - lungo le entrate dell'agenzia e in mezzo a questi ha piazzato un grande mazzo di fiori.
A suo dire non voleva augurare la morte di nessun dipendente e dirigente dell'agenzia di riscossione, ma voleva soltanto commemorare i troppi imprenditori, artigiani e semplici cittadini che hanno deciso di togliersi la vita dopo cartelle esattoriali con tassi di interesse e mora altissimi. Ma quella forma di protesta è stata equiparata ad un atto minatorio e da qui il processo.