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Cronaca Borgo XX Giugno / Via Romana

Omicidio, il dormitorio non sarà chiuso: la scheda, 15 posti letto a notte

L'assessore Andrea Cernicchi ha spiegato che nessuno può mettere in discussione il futuro del centro di bassa soglia nella zona della Pallotta. Il delitto non cambia nulla. Ecco la scheda e l'analisi dell'assessore competente

Un delitto non può far chiudere il centro di di accoglienza di bassa soglia - per poveri ma anche per senza tetto e tossici-dipendenti in cura al Sert per droga o alcolismo - di via Romana nella zona della Pallotta. L'assessore ai servizi sociali Andrea Cernicchi respinge tutte le polemiche dopo il delitto avvenuto il 26 gennaio nella struttura dormitorio del Comune. "Bisogna sottolineare - ha spiegato Cernicchi - che si tratta di un servizio a bassa soglia: siamo in pratica nella prima linea del disagio, perché tutte le persone ospitate nel centro durante la notte, inviate dalla Asl, anche attraverso l’unità di strada, soffrono situazioni di grave emergenza sociale. Il delitto non deve mettere comunque in discussione un servizio che è riuscito e riesce a prevenire molti rischi. Resta un presidio fondamentale per situazioni che altrimenti non avrebbero soluzioni".

Cernicchi ha spiegato che strutture come quella di via Romana hanno permesso di evitare altre tragedie non degne di un Paese civile: "Nessuno a Perugia è morto in strada, di freddo o di stenti. Quello che è accaduto ieri sera, che poteva accadere dovunque, ci colpisce e ci addolora molto".

LA STRUTTURA - Nel centro accoglienza di via Romana i posti a disposizione per la notte sono 15. Ieri, prima del delitto, erano 13 gli ospiti presenti. La gestione è affidata ad una cooperativa di servizi che ha ottenuto l'appalto dopo una gara pubblica. Al piano terra c'è una sala refettorio con alcuni fornelletti per riscaldare il cibo che arriva da altre strutture per gli ospiti. Al piano superiore le camerate per passare la notte. Il centro è aperto solo dalla prima sera alle 11 di mattina. E' stato aperto nel 2011 e si occupa di persone senza fissa dimora e con problemi di marginalità e povertà estrema conseguenti a patologie psico-sociali e sanitarie.

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