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Cronaca

"Via la plastica dalle scuole", il cambio di rotta costa 180mila euro l'anno

La proposta è stata presentata in maggio da 'IdeAzioni Civiche' al comune di Perugia, ad oggi però non si ancora fatto molto e allora in piazza sabato sono scesi i bambini con genitori e insegnanti per cercare risposte concrete

Non si ferma la battaglia di molti cittadini riguardo l'eliminazione della plastica dalle mense scolastiche, molte sono state le tappe dalla primavera di quest'anno, sabato mattina però è stato il momento dei bimbi che hanno danzato ricoperti di plastica in piazza Italia per sollecitare una riapertura della discussione, al temine della danza i bimbi, simbolicamente, si sono liberati della plastica e l'hanno buttata in un sacco nero dove si raccolgono i rifiuti di indifferenziata

A maggio di quest'anno il laboratorio 'IdeAzioni civiche', gruppo 'Cibo,salute, economia', aveva promosso un’Istanza in base all’art. 18 dello Statuto per sollecitare il Comune di Perugia per eliminare stoviglie e posate di plastica 'usa e getta' da 45 delle 64 mense scolastiche di propria competenza. Le 45 scuole che consumano pasti e bevande in piatti (più di un milione), bicchieri (oltre mezzo milione), posate (760mila) in plastica producono quasi 17 tonnellate di rifiuti l’anno: spesa complessiva poco meno di 45mila euro, senza considerare i costi di smaltimento, tantomeno il potenziale rilascio di sostanze nocive nei cibi serviti caldi.

La causa ha visto aumentare sempre più la partecipazione alla petizione ma i problemi per attuarla non sono pochi, a partire dai costi per comprare le stoviglie in ceramica per le scuole sprovviste oltre ai macchinari per il lavaggio e ai costi del personale che dovrà occuparsi delle nuove stoviglie. I costi calcolati sono circa di 180mila euro all'anno in più per il personale oltre a circa 120mila euro di spesa iniziale, circa tremila euro per scuola. 

Questa compagna 'Via la plastica dalle mense scolastiche', come hanno sottolineato i promotori della petizione, non può essere analizzata solo da un punto di vista economico ma "costituisce un esempio concreto di come un gruppo di 'cittadinanza attiva' in forma del tutto volontaria riesca ad elaborare una proposta articolata su: conoscenza dettagliata del quadro di intervento, analisi dei bisogni presenti nella comunità locale, normative in tema di ambiente, diritti fondamentali dell’infanzia (educazione alla salute in primis), bilancio ambientale ed impronta ecologica".

Il comune di Perugia dal canto suo, ha sottoposto a controlli tutte le 45 scuole, tutti hanno dato esito negativo riguardo alla dannosità delle stoviglie di plastica negli istituti del capoluogo, come da normativa europea. L'amministrazione si è comunque riservata un'analisi più approfondita riguardo al piano di 'IdeAzioni Civiche', senza eliminare del tutto la possibilità un'alternativa alla situazione odierna.

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