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Cronaca Centro Storico

Via Pellicciari, lo spacciatore degli studenti universitari finisce in manette

La Squadra Mobile di Perugia ha catturato un pusher straniero, espulso più volte ma senza andarsene, che era solito dare appuntamento in un bar del centro storico per vedere le dosi di cocaina

Brillante operazione condotta dagli uomini della Squadra Mobile che ha portato alla cattura di uno spacciatore pluripregiudicato maghrebino, con base in centro storico. Il tunisino, JELIDI Abdellah, nato nel 1975, con numerosi precedenti penali e “irregolare” in Italia, era nel mirino degli uomini della Mobile i quali hanno atteso il momento più propizio per sorprenderlo e arrestarlo.

Allo spacciatore sono risaliti dal flusso di studenti che era composto soprattutto da giovani studenti universitari e anche lavoratori perugini ma anche provenienti da fuori-regione. Gli appuntamenti venivano presi regolarmente tramite telefono e poi l'incontro avveniva in un bar del centro storico dove avveniva lo scombio soldi-dose di cocaina.

Una volta acquisiti tutti gli elementi sufficienti per eseguire un “fermo di Polizia Giudiziaria”, gli uomini della Squadra Mobile, per evitare che il tunisino si desse alla fuga alla loro vista, gli hanno teso una vera e propria “trappola”:  Conoscendo il numero di telefono cellulare che lo spacciatore aveva riservato alla sua attività “commerciale”, lo hanno contattato simulando una richiesta di incontro.  Lo spacciatore ha deciso di dare appuntamento in via Pellicciari. Giunti sul posto, gli operatori venivano immediatamente riconosciuti dal tunisino il quale, in compagnia di un suo connazionale, tentava “disperatamente” di sottrarsi alla cattura riparando in un vicino cortile condominiale, ma ormai le vie di fuga erano tutte chiuse, anche grazie alla collaborazione di un equipaggio delle “Volanti”.

JELIDI Abdellah, irregolare e senza fissa dimora, ha numerosissimi precedenti penali specifici ed è già stato colpito da diversi ordini di espulsione da parte di diversi Questori della Repubblica, tutti eseguiti e successivamente disattesi. A seguito del fermo di Polizia Giudiziaria, è stato condotto presso il carcere di Capanne, a disposizione del sostituto procuratore Manuela Comodi.

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