rotate-mobile
Cronaca Centro Storico

Omicidio via Oberdan, Renate parla: "Mi voleva cacciare di casa, abbiamo litigato, ma non volevo ucciderla"

L'unica indagata per l'omicidio di Danielle ha deciso di dare la sua versione dei fatti raccontando del clima che si respirava da tempo nell'abitazione di via Oberdan. "E' caduta durante la lite": la tesi della difesa

Un faccia a faccia durato per ben due ore quello tra il gip Lidia Brutti e Renate Kette, la donna accusata dell'omicidio di Claudine Chatelain, la 72enne trovata morta, venerdì scorso, nella sua abitazione di via Oberdan. La 53enne ha deciso di rispondere alle domande del magistrato, nonostante nei momenti subito dopo il delitto avesse preferito tacere davanti alle domande del pm Giuseppe Petrazzini, titolare delle indagini.

In base alla versione data dalla donna vi sarebbe stata una furente lite poi finita incidentalmente in tragedia. Renate Kette non avrebbe quindi voluto uccidere intenzionalmente l'anziana, ma il drammatico epilogo sarebbe avvenuto a seguito di una rovinosa caduta dopo la litigata. La veridicità della versione della donna sarà dimostrata solo grazie all'autopsia che potrà stabilire in che modo è deceduta Claudine Chatelain. Al momento, unica cosa certa, è che sul corpo della vittima siano stati trovati segni di violenza sul volto, tra cui la frattura del setto nasale.

Ma è sul movente che il gip Lidia Brutti ha voluto far luce. Alla domanda del perché tanta rabbia, l'imputata ha risposto che le era stato chiesto di allontanarsi dall'abitazione in cui viveva ormai da anni insieme alla donna e alla figlia di lei, deceduta a causa di un cancro alcuni mesi fa. L'idea di finire in mezzo alla strada e trovarsi nuovamente senza famiglia, hanno fatto letteralmente perdere la testa alla 53enne che ha prima litigato con la donna e poi potrebbe averla spinta accidentalmente senza volerne causare la morte. Renate Kette, difesa dall'avvocato Saschia Soli, si sarebbe subito resa conto di quanto accaduto e, senza esitare, avrebbe allertato il 112 confessando al telefono: “Ho combinato un guaio, forse ho ucciso una persona”. Una frase che ha fatto subito scattare l'allarme. Adesso di questo dramma che non trova spiegazione, rimangano solo i due cagnolini ed i cinque gatti rinchiusi nel

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio via Oberdan, Renate parla: "Mi voleva cacciare di casa, abbiamo litigato, ma non volevo ucciderla"

PerugiaToday è in caricamento