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Cronaca

Via Fani, negozio dell’antiquario. Ciak, si gira! Un grande promo per la città di Perugia. Intervista col titolare

Storie e particolari sulla fiction “La signora Volpe” che stanno girando a Perugia e provincia

Via Fani, negozio dell’antiquario. Ciak, si gira. Un grande promo per la città di Perugia, proposta attraverso le proprie emergenze artistiche e storico-monumentali. La bella Emilia Fox che esce dal Portale del Maitani, e poi il palazzo dei Priori in fisheye, piazza Grande e la Fontana, i portici del palazzo della Provincia. Quanto c’è di meglio, inquadrato e riproposto nella fiction “La signora Volpe”. Sequenze che valgono oro. Tanto è importante il loro peso immateriale che passerà nelle televisioni di tutto il mondo. Ma anche un promo di rango per il negozio “Antiques and fine Art” di Fabio Mearini e della Società Fine Art in via Cesare Fani.

Racconta il principe degli antiquari perugini:
“Sono arrivati i tecnici alle 8 del mattino e la troupe è restata qui fino alle 14:30”. 
Come era avvenuto il contatto?
“Eravamo stati contattati in precedenza per sentire la disponibilità che, ovviamente, è stata massima”.
Come hanno agito?
“Con correttezza e cortesia. Ma ci hanno letteralmente ‘sloggiato’ per procedere secondo le loro necessità”.
Vi hanno imposto qualche regola?
“Hanno voluto realizzare una vetrina a loro piacimento. Anche le opere in negozio sono state spostate attraverso operai di mia fiducia, secondo le esigenze della produzione”.
Come sono andate le cose?
“Prima ha provato una controfigura (una ragazza perugina) e poi hanno proceduto con la scena. Tanto lavoro per una sequenza veramente breve”.

In cosa è consistita la scena? Cosa è accaduto?
“Hanno fatto finta di acquistare degli oggetti”.
Insomma, una finta vendita. Di cosa, in particolare?
“Due bussole-orologi a meridiana del Settecento” (e ci mostra due scatoline in legno, con all’esterno stampate delle distanze chilometriche. Una cordicella si tende all’apertura e la sua ombra – dopo essersi posizionati secondo le indicazioni cardinali della bussola – segna l’ora, ndr)

Quanto costano queste meraviglie?
“Circa 600 euro ciascuna. Sono oggetti di assoluto pregio, garantiti originali”.
I cinematografari hanno comprato qualcosa?
“No. Hanno preso in prestito gli oggetti per la realizzazione della scena. Poi ce li hanno restituiti”. 

Avete ricevuto compenso?
“Avevamo concordato un modesto rimborso spese. Considerando a mio carico gli oneri per lo spostamento degli oggetti”.
Quindi, una rimessa?
“No. Di certo, un promo significativo per il negozio”.
Già, una pubblicità a costo zero. Coi tempi che corrono, non è poco.

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