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Cronaca via dei Ciechi

La segnalazione di un cittadino: "Prigionieri in casa, qui succede di tutto"

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di un cittadino sulla situazione in via dei Ciechi

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di un cittadino sulla situazione in via dei Ciechi. 

"Aprire gli occhi su via dei Ciechi Non sembri una battuta, ma una constatata esigenza dei residenti che parlano di colpevole abbandono. Questa ripida stradina, che mette in collegamento via del Roscetto con lo slargo di Porta Pesa, pare debba il suo nome alla presenza di un antico hospitale,  forse rivolto a quanti avevano problemi di vista.

La strada è stata recentemente rifatta ben due volte: la prima volta, una ditta privata pare avesse combinato qualche guaio e ha dovuto rimetterci le mani il cantiere comunale. Ma i problemi di oggi sono altri, al dire dei residenti. Si tratta di vivibilità.

 Siamo prigionieri in casa: viviamo con le persiane metalliche bloccate da lucchetti, per paura che ci entrino in casa. Anche il terrazzo, facilmente accessibile, è una potenziale fonte di intrusione. Lo spaccio è ripreso a tutta birra. Pensi che, la sera, parcheggiano una macchina davanti all’ingresso della nostra abitazione e, schermati dalla vettura, fanno compra-vendita e si bucano direttamente sul posto”. Spesso sono così strafatti che si appoggiano allo stipite della porta e suonano il campanello, facendoci prendere un accidente!.

Alcuni portano qui i sacchi dell’immondezza anche da altre strade. Col risultato che i sacchetti si ammucchiano lungo tutta la via: uno spettacolo indecente!. E poi, ratti e piccioni a go-go: dato che si cibano dei residui usciti dai sacchetti.

Vetture parcheggiate costantemente, sempre quelle. E tipi strani che si sono insediati stabilmente in zona. Fino a qualche tempo fa, era stata data una bella ripulita, ma ora ci sono i nuovi arrivi. Facce immediatamente identificabili, che girano col telefonino in mano, frequentano il bar qua vicino e svolgono attività facilmente intuibili. Insomma: non è un ossimoro, né un gioco linguistico. Ma, in via dei Ciechi, c’è da tenere gli occhi ben aperti".

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