L'INVIATO CITTADINO Salva l'urnetta etrusca (col Sacrificio di Ifigenia) murata in via Brunamonti

“Il sacrificio di Ifigenia” è intatto e messo al sicuro. È salva l’urnetta etrusca montata, in via Brunamonti, dentro il muro di sostegno di alcuni edifici siti in via Cialdini. Ne segnalammo su queste colonne il pericolo di integrità quando quel muro, in predicato di caduta, fece registrare un vistoso spanciamento cui si cercò di porre rimedio, tamponando con sostegni provvisori e transennando parte della strada.

Ora, a distanza di qualche mese, la situazione è rimasta immutata: le transenne e quella temporanea opera provvisionale (tavole e assi a contrasto) sono sempre lì al proprio posto. Ma una buona notizia è che la parte del muro, entro il quale quel reperto è inserito, è stata consolidata e stuccata. Ricordiamo che quando, nell’Ottocento, venne realizzato questo muro di contenimento della terra soprastante, si utilizzarono materiali vari, tra cui laterizi, pietre medievali e addirittura reperti provenienti dalla vicina necropoli di Monteluce.

Osservando l’urnetta, ancora sommariamente leggibile, si distinguono tre figure: una recumbente e due in piedi (forse due Lase), dotate di una fiaccola o di una spada. Quella distesa potrebbe essere Ifigenia, adagiata sulla pira, pronta al sacrificio. Com’è noto, il re Agamennone, per indurre gli dei a far soffiare i venti che avrebbero spinto la flotta Achea verso la Troade, fu indotto a sacrificare la figlia Ifigenia, allo scopo di placare l’ira di Artemide. Un passo dei poemi omerici e della mitologia greca che ebbe grande successo iconografico nel mondo antico.

Certamente – nel caso dell’urnetta di Monteluce – si tratta di una raffigurazione unica, non seriale. E questo costituisce un valore aggiunto. Ora che è stata salvata dal crollo, non sarebbe il caso di segnalarla con un’apposita targa che richiami attenzione dei perugini distratti. E valorizzi un reperto di rilevanza storica, artistica e identitaria?