rotate-mobile
Cronaca

E il vescovo ammise: "A scuola solo di pomeriggio per incontrare gli studenti per non turbare le altre religioni"

Monsignor Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera e Gualdo, parlando di dialogo e rapporto con le scuole ha raccontato un fatto di cui è stato protagonista. Una denuncia precisa. Poi ha spiegato perchè importante insegnare a fine educativi la religione cattolica nelle scuole anche di Stato

Si è voluto togliere un sassolino, magari pensando di essere lontano dai media, ma lo ha fatto pubblicamente. Il vescovo di Assisi-Nocera e Gualdo, Domenico Sorrentino era il relatore principe - oggi pomeriggio alla Notari - del convegno sulle scuole cattoliche e parificate e dopo aver ribadito che è positivo "poter far scegliere alle famiglie su diversi tipi di educazione (parificate, private e statali) che comunque hanno di base tutti i valori della Costituzione Italiana", ha parlato anche del complicato rapporto tra scuola e religione.

Ed ha riportato un caso che ha vissuto in prima persona: "In una scuola non mi è stato concesso di essere presente durante la mattina, l'orario di lezione dove ci sono tutti, ma soltanto di poter effettuare un incontro nel pomeriggio per non turbare la sensibilità di quei giovani di altre religioni. Una presa di posizione di uno zelante preside cattolico, avete capito proprio bene di un cattolico troppo zelante. Ma io, come gli altri vescovi, non vado nelle scuole per imporre o convertire nessuno, ma per dialogare con tutti. A Gualdo Tadino dove invece sono potuto essere ospite fin dalla mattina, dopo il mio discorso, un ragazzo musulmano mi ha voluto stringere la mano e mi ha detto di aver apprezzato le mie parole incentrate sul dialogo e sul rispetto".

Insomma la parola religione sembra essere diventato un tabù anche nelle nostre scuole, tanto da evitare un incontro mattutino con i ragazzi con il vescovo con delega a livello regionale sull'educazione scolastisca. C'è da ribadire che comunque le scuole pubbliche devono essere per loro definizione laiche. Sorrentino ha voluto, a modo suo, ribadire anche l'importanza dell'insegnamento della religione cattolica anche nelle scuole statali. "L'insegnamento della religione cattolica è utilissima non tanto per non discorso di fede, ma perchè i simboli, il pensiero e gli uomini cattolici stanna alla base della nostra storia, della storia dell'arte, della lingua italiana e della filosofia. Aiuta dunque a completare un percorso di istruzione". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

E il vescovo ammise: "A scuola solo di pomeriggio per incontrare gli studenti per non turbare le altre religioni"

PerugiaToday è in caricamento